Alle 14 di quest’oggi, c’è stata una violenta esplosione in provincia di Como, a Bulgarograsso. Le fiamme sono divampate a seguito di uno scoppio all’interno dello stabilimento dell’Ecosfera, azienda specializzata nel trattamento di rifiuti speciali e di solventi. Il boato provocato dall’esplosione è stato percepito anche a diversi chilometri di distanza, al punto che i residenti hanno creduto si trattasse di un terremoto, a causa delle vibrazioni ai vetri delle finestre e delle abitazioni. Inoltre, l’ondata d’urto provocata dallo scoppio ha addirittura provocato danni ad alcuni autoveicoli presenti nel piazzale dell’azienda.
I feriti
L’esplosione è avvenuta in uno dei silos e ha coinvolto diversi operai lì presenti, in totale ce n’erano 33. Tutti loro hanno un’età compresa tra i 42 e i 47 anni. Il numero preciso dei feriti è al momento sconosciuto, ma almeno otto versano in condizioni serie (due di loro in codice rosso). Per un operaio è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso che lo ha poi trasportato all’ospedale Sant’Anna di Como. Gli altri ospedali interessati al soccorso sono quello di Varese e quello di Legnano.
L’intervento delle forze dell’ordine
Subito dopo l’evento, sono giunti a Bulgarograsso ben 5 ambulanze, carabinieri e vigili del fuoco. Per questioni di sicurezza la zona circostante e i residenti sono stati evacuati e l’Arpa ha preventivamente messo in atto un’Unità di decontaminazione, per fugare ogni pericolo di rischio chimico. Fortunatamente, “A seguito delle rilevazioni si comunica che al momento non ci sono sostanze tossiche disperse in atmosfera“. I tecnici hanno spiegato che:
“Sembra, infatti, che nell’aria si siano liberati vapori di acetato di etile non particolarmente tossici. Per questo motivo non sono stati presi provvedimenti restrittivi, a parte l’evacuazione precauzionale di quattro abitazioni che si trovano nelle immediate vicinanze dello stabilimento.”
Le reazioni sui social
Dall’Ecosfera si sono alzate colonne di fumo e fiamme che hanno spaventato i testimoni e sono state fotografate e filmate dai presenti che le hanno poi postate su Facebook e Twitter, con didascalie che descrivono la grande paura provata nel sentire un “tremendo botto”.
Carmen Morello