Era il 15 gennaio 2021, quando dal genio di Jimmy Wales e Larry Sanger nasceva l’enciclopedia più grande del mondo. 20 anni e quasi 55 milioni di voci, in 308 lingue, con una bellissima vita di condivisione: buon compleanno Wikipedia!
Se siete nati tra gli anni Ottanta e i Novanta, avete vissuto sicuramente il fantasmagorico momento delle ricerche fatte in biblioteca, su volumi giganteschi e polverosi. Può darsi anche che, a un certo punto, i vostri genitori abbiano deciso di investire sulla vostra formazione, regalandovi addirittura i pregevoli volumi rossi dell’enciclopedia Conoscere o i più pop Quindici. Poi è arrivato il computer e pure le enciclopedie si sono trasformate: inserendo nel lettore i cd di Encarta, i dinosauri, la Polinesia e Van Gogh venivano spiegati attraverso dei contenuti multimediali che a vederli oggi verrebbe da ridere. Anche qui c’era la concorrenza dei 5 CD-rom di Omnia della De Agostini, ma Encarta rimaneva Encarta.
L’avvento del mondo Wiki
A un certo punto, tutti questi volumi sono finiti in cantina, insieme a quelli di Esplorando il Corpo Umano, nella scatola con l’enciclopedia degli animali assemblata pazientemente settimana dopo settimana, attendendo l’uscita del numero con l’Orango del Borneo in edicola. A sostituire mappamondi, libri e pomeriggi in biblioteca è arrivata Wikipedia, formalmente lanciata il 15 gennaio 2001 da Jimmy Wales, ex agente di borsa dell’Alabama proprietario all’epoca di un portale di musica pop, chiamato Bomis.
Dal portale di musica in avanti
Wales, a un certo punto, vuole dare una svolta al suo portale. Assume come caporedattore Larry Sanger, filosofo poco più giovane di lui. Insieme hanno un grande obiettivo: creare Nupedia, una sorta di esperimento della conoscenza aperto a tutti. “Aperto a tutti”, però, fino a un certo punto: la consultazione di Nupedia è libera, ma non la compilazione.
Tre anni di lavoro
Le pagine di Nupedia vengono inserite e aggiornate da un gruppo di esperti che, in tre anni, riesce a mettere online solo 24 voci di ricerca. Ci sono delle cose buone, come la neutralità delle informazioni, frutto di un controllo in sette fasi, ma per il resto l’esperimento è un fallimento. Wales a questo punto ha un’intuizione geniale: bisogna consentire a tutti di creare le voci in modo semplice, attraverso un sistema che oggi conosciamo come Wiki, dal termine hawaiano che significa “veloce”.
“Noi dobbiamo solo costruire l’alveare, Larry. Le api arriveranno poi”.
Lo scetticismo di Sanger
Non è così semplice, ovviamente: i dubbi di Larry Sanger riguardano principalmente il fatto che qualunque cialtrone possa venire a rovinare il progetto, scrivendo stupidaggini, informazioni pressapochiste o sbagliate. Il timore è quello di trasformare questo ambizioso esperimento enciclopedico in un bar di ubriachi, per dirla come Michela Murgia. Gli esperti di Nupedia, intanto, si indignano per questo affronto e abbandonano la nave e le sue 24 dispendiosissime voci. E’ il trampolino di Wikipedia. In un anno, questo sistema che sovverte la base piramidale della conoscenza, tradizionalmente con i sapienti in cima e i discenti in fondo, apre 20 mila nuove voci, consultabili in 18 lingue diverse.
Di record in record
Nel 2003 nasce anche la Wikimedia Foundation, un’organizzazione non profit che sostiene Wikipedia e i suoi progetti fratelli. Il primo di questi è stato In Memoriam: September 11 Wiki a cui ne sono seguiti vari. I più popolari tra questi sono Wiktionary, Wikibooks, Wikisource, Wikispecies, Wikiquote, Wikinotizie, Wikiversità e Wikivoyage. Nel settembre 2007, la versione inglese viene inserita nel Guinness dei primati perché diventa la più vasta enciclopedia mai scritta dall’uomo, con 2 milioni di voci, superando l’enciclopedia Yongle che deteneva il record dal 1407.
La forza della comunità
La chiave del successo di Wikipedia, dopo 20 anni? Rendere obbligatorie le fonti, segnalando le voci non neutrali o senza un numero sufficiente di dati. Vandalismi, modifiche senza fonte, mancanza di informazioni vengono sistemati in pochissimo tempo dall’enorme comunità di wikipediani. In Wikipedia, poi, “comanda chi lavora”, come scritto sulla stessa sezione FAQs del portale. Per alcune operazioni di manutenzione, infatti, o per ovviare ad alcuni comportamenti vandalici, ci sono utenti abilitati a utilizzare funzioni aggiuntive del software. Sono volontari e sono eletti dalla comunità stessa, che ne controlla l’operato. Non esiste, comunque, una vera redazione.
Non una semplice enciclopedia
Wikipedia oggi conta in totale quasi 55 milioni di voci, scritte in 309 lingue. E’, anno dopo anno, un sito che figura sempre nelle top ten dei portali con maggior traffico di utenti al mondo. Chiaramente, come per ogni fenomeno che appare su questa Terra, ci sono sempre i detrattori: quelli che dicono che Wikipedia è un’enciclopedia inaffidabile, che è incompleta dove non tendenziosa. Certo, leggere un manuale di un docente universitario sulla Guerra dei Trent’Anni offre forse più informazioni della pagina di Wikipedia, ma nessuno ha mai detto che Wikipedia sia fatta per sostituire gli esperti, il sapere settoriale o i romanzi di cui leggiamo velocemente il riassunto.
Una comunità del sapere
Il 20° compleanno di Wikipedia dimostra infatti che quello che Wales e Sanger hanno creato non è una semplice enciclopedia, ma è un’enorme comunità internazionale del sapere. Wales e Sanger hanno dato il via a un effetto domino straordinario, in cui non figurano come gli eroi a cui solitamente siamo abituati, nelle storie che leggiamo. Wikipedia festeggia il suo compleanno e dimostra che non è solo l’eccellenza individuale a cambiare il destino del mondo e a rendere possibile per tutti accedere a una risorsa gratuita e preziosa come la conoscenza, ma è il lavoro di squadra. Forse, a questo mondo, servirebbero molte più storie come questa, che fa sembrare tutto facile, veloce e condivisibile. Wikipedia, in questo senso, è una fiaba reale che si potrebbe raccontare ai bambini, abituati alle gesta eroiche del singolo. In questa storia esiste chi ha l’idea geniale e, soprattutto, chi continua. Wikipedia, insomma, spacca il soffitto di cristallo che separa chi conosce da chi non conosce, rendendo il sapere un bene comune e l’apprendimento un processo di collettività. E che insegna, soprattutto, che la condivisione non toglie nulla a chi condivide ciò che sa.
Buon compleanno, Wikipedia. Milioni di queste pagine.
Elisa Ghidini