Di Ettore Ferrini
Il Natale ormai inizia intorno a metà luglio, i bagnini si vestono da Santa Claus e al posto del salvagente ti tirano una renna. Morta. La parte più divertente del compleanno di Gesù è che si fanno i regali a tutti tranne che a lui: si parcheggia l’auto a 18 chilometri dal centro e si inizia a camminare in direzione di una stella cometa che indica il bancomat, a volte può rendersi necessario pernottare in albergo lungo il tragitto. Una volta giunti all’ambita meta, ci si reca in uno dei tanti negozi che vendono accessori costosi ma tuttavia orrendi e si cerca di selezionare i peggiori, facendosi aiutare al telefono da Formigoni. Quando giunge il momento di fare la coda per pagare si può approfittarne per conoscere nuove persone e vederle invecchiare in diretta mentre si fanno preparare i regali. Le addette al confezionamento dei pacchi natalizi sono di solito donne, giovani, assunte solo per quel periodo e pagate in visibilità.
Peculiarità di queste ragazze è l’assoluta serenità e il totale disinteresse per la fila che si staglia all’orizzonte come sulla Salerno Reggio Calabria. Si muovono con estrema calma, scelgono il colore della carta regalo solo dopo aver provato tutte le possibili combinazioni e aver tentato di contattare Formigoni, che però –ricordate?- è al telefono con voi. Sulla strada del ritorno immancabilmente vi verrà in mente di esservi dimenticati del pensierino per il Rag. Marmugi ma non tornerete indietro, ripiegherete su un raccapricciante paio di boxer rossi decorati con gli omini biscottini (il più potente anticoncezionale dopo la vasectomia) ancora impacchettati e conservati nel cassetto dal 1956, l’anno della grande nevicata. Tutto questo ovviamente con Cristo non c’entra una sega, almeno non fin quando arrivati alla macchina ci troverete la multa sotto il tergicristallo.