“Nella scuola della Milano bene il bullismo c’è ma non si dice”
“Aggredita dai compagni nel collegio San Carlo di Milano”, sospesi due alunni delle elementari”
Così titolano riprettivamente il Fatto Quotidiano e La Repubblica l’incresciosa vicenda avvenuta nella famosa scuola milanese.
Il grave episodio riguarda una bambina di 7 anni vittima di bullismo da parte di altri bambini che le hanno causato una costola incrinata e gravi danni di tipo psicologico.
Secondo Alessandro Mezzanotte, legale della famiglia, quello che è realmente avvenuto nel famoso istituto di corso Magenta è minuziosamente riportato nella lettera inviata allo stesso istituto. Si parla di toni durissimi: “dichiarazioni del tutto false” da parte del San Carlo, “incomprensibili”, “non corrispondenti alla reale dinamica dei fatti”.
La polemica non si placherà in tempi brevi, soprattutto perché alcuni genitori hanno manifestato una posizione del tutto diversa rispetto a quella dei genitori della piccola vittima di questa vicenda.
“Quello che è accaduto al collegio San Carlo è certamente un fatto spiacevole ma che, purtroppo, capita, in modalità diverse, in tutte le scuole. Si è montata una esagerata polemica per attaccare volutamente una scuola privata cattolica che, da sempre, prepara la migliore borghesia milanese” ha dichiarato a noi di Ultima Voce Roberto Jonghi Lavarini (noto esponente della destra, conosciuto come il “barone nero”) che al Collegio San Carlo di Milano ha due delle tre figlie, Beatrice e, proprio alle elementari, Ludovica.
“Non è certo un caso che i peggiori attacchi contro il San Carlo, e tutto quello che rappresenta, provengano dai sinistrosi e giacobini Il Fatto Quotidiano e La Repubblica. Questo generale degrado sociale e morale è causato dalla mancanza di valori forti e chiari punti di riferimento, dal continuo attacco alla famiglia tradizionale e alle nostre radici culturali e spirituali cristiane, dalla totale assenza dei sacrosanti concetti di gerarchia e disciplina. Il bullismo è il figlio degenere di questa società relativista, materialista e consumista.” ha attaccato Roberto Jonghi Lavarini, anche in rappresentanza di una ventina di altri genitori, riunitisi in comitato, che preferiscono rimanere anonimi. “Il Collegio San Carlo, con tutti i suoi problemi fisiologici, è una istituzione assolutamente seria e funzionante. Le mie figlie, come la stragrande maggioranza degli alunni, non hanno mai avuto problemi e si sono sempre trovati bene, seguiti, protetti e sicuri. I problemi della scuola italiana son altri e, ripeto, sono stati causati dal lassismo e dalla utopia della sinistra sessantottina che ha irrimediabilmente danneggiato il nostro sistema educativo.”
Quelli de “il Fatto”, “la Repubblica” e Roberto Jonghi Lavarini sono solo macchinazioni di tipo politico? La nostra etica morale ci spinge a pubblicare queste dichiarazioni come il desiderio di far luce su un episodio molto grave. Lo facciamo perché ci rifiutiamo di credere che la strumentalizzazione di una bambina che dovrà affrontare delle gravi conseguenze possa essere possibile a favore di manovre politiche destroidi o contrarie. Lo facciamo perché il nostro più grande desiderio è quello di dare il nostro contributo affinché venga fatta chiarezza sulla vicenda. Ma soprattutto, lo facciamo perché riteniamo necessario ribadire con quale forza i movimenti politici dovrebbero rimanere fuori da avvenimenti che, in questo caso, riguardano il sorriso di una bambina che forse non sarà più come quello di prima.
Ovviamente il lettore è invitato a farsi una propria opinione, ma lo scontro politico è un “gioco” che “diverte” solo gli adulti, lasciamo che i bambini continuino a baloccarsi con i propri passando dal famoso Monopoli prima di cominciare a scontrarsi VOLONTARIAMENTE su argomenti politici e istituzionali.