Vi starete chiedendo che diavolo sia un buco nero intermedio, non si parla di stadi di evoluzione o formazione, ma semplicemente di massa, abbiamo già parlato del fatto che esistano enormi buchi neri al centro di molte galassie, forse di tutte, e sapevamo che esistono i buchi neri normali nati da una stella di grandi dimensioni, ora per la prima volta forse gli astronomi hanno individuato un buco nero di massa intermedia e l’hanno annunciato su Nature Astronomy, cioè un buco nero di grandi dimensioni, che non può essersi formato da una unica stella ma molto più piccolo di quello al centro della galassia.
Non è che la scoperta sia casuale, se ne rumoreggiava da tempo dell’esistenza di questi oggetti, li si cercava, ma individuarli non è semplice, non è facile individuare un buco nero come si sa, quelli enormi al centro galassia ovviamente hanno effetti più importanti sullo spazio circostante, quelli “piccoli” spesso sono in un sistema binario e li individuiamo grazie agli effetti sulla compagna più vicina.
Chi ha effettuato la scoperta e come
Già l’anno scorso un gruppo di astronomi giapponesi guidati da Tomoharu Oka della Keio University a Yokohama annunciò di aver individuato nei pressi del centro della Via Lattea (la nostra galassia, c’è bisogno di precisarlo?) una nube di gas dal comportamento molto particolare, parti della nube si muovevano con velocità molto diverse, alcune così veloci da far ipotizzare che qualcosa di molto massiccio si nascondesse lì.
Nell’ultimo anno gli scienziati giapponesi sono passati a uno strumento più potente per ulteriori osservazioni, le prime erano stata fatte col radiotelescopio nazionale a Nobeyama, nello scorso anno hanno utilizzato l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), un sistema formato da 66 parabole poste sulle Ande. I ricercatori riportano che hanno individuato nella nube un’area di gas molto densa e che si muove molto velocemente, di nuovo suggerendo la presenza di un oggetto massiccio, anche le simulazioni al computer dei movimenti del gas corroborano l’ipotesi.
Ma c’è di più, vicino a questo ammasso di gas hanno individuato una debole emissione radio che ha le stesse caratteristiche di quella di Sagittarius A* che si ritiene essere il buco nero supermassivo al centro della galassia.
Ipotesi sulla formazione del buco nero intermedio
Alcuni scienziati ipotizzano che buchi neri di massa intermedia possano formarsi da densi ammassi di stelle, Oka non lo esclude in generale ma lo esclude per il “suo” buco nero, troppo grande per essersi originato così, l’ipotesi che avanza è invece che sia il centro di una galassia nana che è stata assorbita dalla Via Lattea. Se verrà confermato che l’oggetto scoperto, che per la cronaca si chiama CO–0.40–0.22* (CO–0.40–0.22 è il nome della nube, l’asterisco vicino al nome significa che è una sorgente di emissioni radio) è un buco nero, l’individuazione di buchi neri intermedi generati in questo modo potrebbe essere un’ulteriore conferma del cannibalismo galattico, cioè che le galassie si accrescano assorbendo le vicine più piccole. Tenete presente che attorno alla Via lattea ci sono una cinquantina di galassie nane.
Fonte immagine: www.nao.ac.jp
Roberto Todini