Bruxelles mette sotto esame le aziende sui temi dei diritti e ambiente

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Con la consapevolezza dell’importanza di diritti e ambiente, l’Unione Europea ha adottato recentemente una proposta di direttiva che cambierà profondamente il modo in cui le imprese operano e si rendono responsabili nei confronti della società e dell’ecosistema.

L’Europa sta facendo un passo audace verso un futuro più sostenibile con l’adozione della proposta di direttiva sulla due diligence sulla sostenibilità sociale e ambientale delle imprese (CSDDD) da parte della Commissione europea. Questa direttiva ambiziosa si propone di promuovere una maggiore responsabilità aziendale e l’applicazione di procedure focalizzate sulla sostenibilità. Le imprese che rientrano nei suoi requisiti saranno chiamate a un esame profondo dei loro impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente, e ad agire per mitigarli o eliminarli.

L’obiettivo e le imprese coinvolte

La CSDDD è rivolta principalmente alle società di grandi dimensioni dell’Unione Europea e a quelle extracomunitarie che operano all’interno dell’UE, con particolare attenzione a settori ad alto impatto, definiti secondo specifici parametri. Le aziende coinvolte dovranno intraprendere diverse azioni per adempiere ai requisiti di due diligence aziendale previsti dalla direttiva.

I requisiti di due diligence aziendale

Le aziende saranno tenute a integrare la due diligence nelle proprie politiche aziendali, identificare gli effetti negativi attuali o potenziali sui diritti umani e sull’ambiente, istituire una procedura di reclamo per gli stakeholders, monitorare l’efficacia delle politiche di due diligence e fornire comunicazioni pubbliche sulla loro attuazione. Le autorità nazionali saranno responsabili della supervisione e dell’applicazione delle nuove norme, con potere di imporre sanzioni in caso di inadempienza.

Coinvolgimento degli amministratori e dei consulenti

Un elemento chiave della CSDDD è il coinvolgimento attivo degli amministratori delle società coinvolte, che avranno responsabilità e incentivi per garantire il rispetto delle direttive. L’apporto di consulenti specializzati, interni o esterni, sarà prezioso nell’attuazione delle politiche di due diligence, così come la comunicazione delle azioni intraprese e dei risultati ottenuti.

Trasparenza aziendale e reporting sulla sostenibilità

La CSDDD è parte di una serie di iniziative dell’UE volte a rafforzare la trasparenza aziendale in merito agli impatti sociali e ambientali. Questo impegno include la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), entrata in vigore quest’anno, che va a sostituire la Non-Financial Reporting Directive (NFRD).

A differenza della NFRD, la CSRD è più ampia e in alcuni casi ha portata extraterritoriale. Si concentra su indicatori specifici che devono essere inclusi nei report aziendali, con gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) che definiscono gli argomenti specifici da riportare. L’approccio di “double materiality” è una novità, che richiede alle aziende di valutare l’impatto non solo su se stesse ma anche sugli altri stakeholders.

La double materiality e la due diligence

La double materiality richiede alle aziende di identificare gli argomenti rilevanti in base all’impatto sui diritti umani, l’ambiente e altri stakeholder. Questi argomenti potrebbero sovrapporsi con le aree di impatto sociale e ambientale che richiedono la due diligence prevista dalla CSDDD.

Alcuni Stati membri dell’UE hanno già leggi sulla due diligence aziendale, come la Supply Chain Due Diligence Act in Germania e la Corporate Duty of Vigilance Law in Francia. Inoltre, ci sono framework volontari, come gli UN Guiding Principles on Business and Human Rights e l’OECD Due Diligence Guidance for Responsible Business Conduct, adottati da molte aziende che praticano la due diligence.

La due diligence e le azioni aziendali

La due diligence ben strutturata dovrebbe guidare le aziende nell’individuazione e nell’attuazione di azioni per mitigare il loro impatto ambientale e sociale. Ciò può includere la transizione alle energie rinnovabili, l’adozione dell’agricoltura rigenerativa e la promozione di modelli di economia circolare. Tuttavia, queste azioni dovrebbero anche garantire una “Just Transition”, ovvero una transizione equa che distribuisca equamente i costi e i benefici delle nuove politiche ambientali.

Due diligence, sostenibilità e diritti umani

Il secondo pilastro della CSDDD è l’attenzione ai diritti umani. Le aziende devono valutare sistematicamente il rischio di impatto delle loro attività sui diritti umani dei lavoratori, dei clienti e delle comunità, compresi quelli nelle filiere e nelle reti di distribuzione. Questo implica l’indagine di pratiche di acquisto che possono violare i diritti umani e la creazione di meccanismi per i reclami.

Le aziende dovrebbero stabilire contatti con enti, ONG, sindacati e altre associazioni locali per individuare, prevenire o rimediare a violazioni dei diritti umani. La due diligence non riguarda solo la conformità, ma anche la promozione di pratiche etiche e sostenibili.

Uniformare i dati e i frameworks

Attualmente, le organizzazioni devono confrontarsi con dati aziendali difficilmente comparabili a causa dei numerosi standard e framework di reporting esistenti. Uniformare questi sistemi renderebbe più facile per il pubblico e gli investitori confrontare le performance delle aziende in modo significativo. L’UE dovrebbe allineare la CSDDD con framework esistenti, come quelli delle Nazioni Unite, per migliorare la coerenza e la comprensione.

La proposta: la voluntary disclosure

Per promuovere ulteriormente la sostenibilità aziendale e creare un cambiamento culturale più ampio, si potrebbe considerare l’implementazione volontaria dei principi e delle procedure previste dalla CSDDD per le aziende di dimensioni inferiori. Questo potrebbe avvenire attraverso finanziamenti europei per la “voluntary disclosure”.

Questo approccio potrebbe essere modulare, consentendo alle aziende di scegliere tra analisi, applicazione di framework e azioni correttive. In questo modo, un numero maggiore di aziende si allineerebbe ai criteri di sostenibilità e contribuirebbe a una trasformazione culturale più profonda verso la responsabilità sociale e ambientale.

La CSDDD rappresenta un passo significativo verso una maggiore responsabilità aziendale e sostenibilità in Europa. Unendo forze con altre iniziative come la CSRD e promuovendo una cultura di trasparenza e responsabilità, l’UE sta cercando di guidare le imprese verso un futuro migliore per tutti gli stakeholder.

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