Bruno vespa è un artista ma il mondo non lo sapeva

Fonte immagine: Repubblica.it

Sembra fantascienza, eppure è vero. La preoccupazione di Bruno Vespa è quella di essere considerato (ancora) un giornalista. Perché tutto questo trambusto? Il motivo è semplice. A seguito dei nuovi cambiamenti nella Rai, tutti i dipendenti non potranno percepire più di 240mila euro l’anno. Tutti i dipendenti tranne una categoria; quella degli artisti. Questa categoria di lavoratori sono esenti dall’applicazione del tetto massimo di 240mila euro. In altre parole: il rischio dell'”artista” di vedersi tagliare lo stipendio è molto concreto



Bruno Vespa e la lettera “chiarificatrice

Bruno Vespa ha scritto una lettera al Cda di viale Mazzini. Lo scritto è sia gentile che deciso nel voler rimarcare la sua posizione. Qui si espongono i motivi dell’“artista




Cara Presidente, cari Consiglieri. Poiché alla vigilia di vostre importanti decisioni alcuni giornali tornano su una possibile differenza tra artisti e giornalisti nel superamento dei tetti retributivi, mi permetto di sottoporvi qualche breve e rispettosa riflessione.
1.     La norma del 2007 che esonera dai tetti le prestazioni professionali e artistiche che si svolgono nelle società a partecipazione pubblica operanti in regime di concorrenza (come è la Rai, ndr), richiamata dal parere dell’Avvocatura dello stato, chiarisce ab origine ogni equivoco sulla differenza di impiego.
2.     Volendo tuttavia avventurarsi in una speciosa distinzione, il terreno diventerebbe assai scivoloso. Tra un Fabio Fazio che si occupa di Falcone e un Bruno Vespa che fa un programma su Ballando con le stelle chi è l’artista e chi il giornalista?
3.     Ha sempre sbagliato la Rai nello stipulare con professionisti che vengono dal giornalismo contratti artistici (
è il caso di Vespa, ndr) che prevedono il versamento di contributi all’Enpals e agli enti previdenziali che l’hanno sostituito?
4.     Riconoscere carattere esclusivamente giornalistico a trasmissioni come Porta a porta o altre comporterebbe ovviamente la mutazione in giornalistici di tutti i contratti in essere per chi vi collabora.
5.     Sono fiducioso infine che la discussione su questo tema avvenga su basi esclusivamente giuridiche e di buon senso, allontanando il sospetto – alimentato da alcune dichiarazioni politiche e non solo – che si voglia immaginare qualche norma contra personam, inaccettabile sotto ogni profilo.
Grazie per l’attenzione e auguri cordiali di buon lavoro”.

Bruno Vespa




Il vertice di Viale Mazzini avrà tempo fino al 2 giugno per approvare la sua richiesta. Cosa succederà in seguito?
In attesa di aggiornamenti.
 
MARCO GALLETTI 
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