Bruciava rifiuti nel forno di un ex panificio a Marigliano, siamo alle solite
L’estate, in Campania e nello specifico nei comuni situati a nord di Napoli, è da anni sinonimo di roghi tossici. Attenzione però, non è che nelle altre stagioni di rifiuti non se ne brucino, anzi. Semplicemente, in questi mesi dell’anno, è più facile rendersene conto: il cattivo odore viene esaltato dall’afa e la mancanza di pioggia fa sì che il fumo nero si noti meglio, anche in lontananza. Risulta dunque più facile, per coloro che guadagnano incenerendo i rifiuti – ma anche semplicemente per quelle attività che in questo modo risparmiano sulle tasse di smaltimento – svolgere il proprio “lavoro” e garantirsi che il rogo vada a buon fine.Il caso dell’anziano di 88 anni che bruciava rifiuti nel forno di un ex panificio mariglianese è quindi solo l’ultimo caso simile in ordine cronologico, per chi alla puzza di diossina e al fumo nero pece è abituato da una vita.
Forze dell’ordine avvertite dal vicinato
A porre fine all’attività illecita dell’uomo sono stati i cittadini residenti vicino alla struttura che, allertati dall’odore nauseabondo proveniente dalla canna fumaria, hanno subito chiamato le forze dell’ordine. Dalla conseguente perlustrazione dei Carabinieri Forestali è emerso che, nella camera di combustione, c’erano scarti di vario genere pronti ad essere gettati in quel forno nel quale, una volta, si faceva il pane. Tra i residui – come riferisce Fanpage.it – pezzi di legno, buste di plastica e addirittura pezzi di un water: tutto finiva in fumo. E poi, inevitabilmente, nell’aria. La struttura, risultata di proprietà dell’uomo identificato e poi denunciato per combustione illecita, è stata sequestrata. Non è chiaro se l’uomo utilizzasse il forno per bruciare soltanto i propri rifiuti oppure anche quelli di altre persone.
Un’altra estate di roghi, vietato abituarsi
La speranza è che il fenomeno dei rifiuti bruciati non vada a intensificarsi sempre più, tra luglio e agosto, come accaduto negli anni passati. La città si svuota, i cittadini vanno in ferie, l’attenzione diminuisce ed è più difficile che i roghi tossici vengano denunciati. L’ultimo appello lo ha lanciato Francesco Emilio Borrelli, Consigliere Regionale dei Verdi, sul proprio profilo Facebook: “La situazione di disagio non autorizza gli incivili ad abbandonarsi ad atteggiamenti delinquenziali e ingiustificabili. I roghi rappresentano un vero e proprio attentato alla salute dei cittadini. La combustione genera la dispersione nell’etere di particelle particolarmente inquinanti, come la diossina. Ci è stato segnalato, inoltre, che proseguono gli sversamenti abusivi – poi conclude – Stiamo seguendo l’evoluzione del problema minuto per minuto nelle sedi istituzionali. La nostra attività di monitoraggio e collaborazione proseguirà senza sosta fino a quando il problema non sarà risolto del tutto”.
Insomma, guai a pensare che Terra dei Fuochi sia roba vecchia o inventata. Esiste e ce ne sono diverse.
Pietro Colacicco