Finalmente si è chiusa la caccia al branco di Rimini. Tutti e quattro gli stupratori sono ora nelle mani della giustizia. Purtroppo, questa attesa buona notizia, ha portato alla luce, per l’ennesima volta, il lato razzista “italico”.
Guerlin Butungu, questo il nome del capo della banda dello stupro di Rimini. L’unico maggiorenne del gruppo e l’ultimo a essere consegnato alla giustizia.
Guerlin si è macchiato del peggiore dei crimini e merita sicuramente la più severa delle pene. Catturato mentre cercava di scappare, non ha quindi mostrato nemmeno quel pentimento “umano” per gli atti compiuti.
Detto questo, non si può sorvolare su quanto sta accadendo in queste ore sul web e sulla sua pagina facebook. Non appena rivelata la sua identità infatti, molti utenti hanno pensato bene di lasciare i loro commenti.
Se, in parte, l’odio verso un crimine così aberrante e verso chi l’ha perpetrato è quasi comprensibile, lo è meno il razzismo e l’insulto a chi con il crimine non ha nulla a che fare.
Mandiamo tutti gli africani in un campo di concentramento e bruciamoli vivi”
Questa è stata una delle prime frasi comparse sulla bacheca di Guerlin.
Lo stupro sembra essere passato in secondo piano, tanto che c’è qualcuno che lo augura agli “amici dei neri”.
Quello che per alcuni è più importante è il fatto di combattere una battaglia contro una “razza”. Una guerra contro gli “invasori”, come alcuni “politici” vorrebbero farci credere. Non c’è vicinanza alla vittima, non c’è solidarietà, non c’è una denuncia alla società maschilista e se c’è disgusto non è per il crimine ma solo per le origini del criminale.
Tutti commenti rilasciati sotto una fotografia di Guerlin, una foto che non ritrae lui ma un suo amico prematuramente scomparso. Ma questo è sfuggito o forse non è importato agli occhi e alle dita di chi voleva sfogare il suo rigurgito razzista.
Non solo i commenti italiani riempiono la pagina. Scorrendo un po’ la lunga lista di commenti offensivi ci si può imbattere anche in quelli del popolo polacco. Anche alcuni di loro sono offensivi e attaccano le origini dello stupratore. Alcuni addirittura si augurano la cacciata dei musulmani dell’Europa, anche se della fede di Guerlin non si abbia notizia a eccezione di un post con ringraziamento a Geova.Questo commento è la dimostrazione che per alcuni è solo una ricerca di qualcosa che sfami il proprio razzismo. Una ricerca dei peggio crimini commesso dallo “straniero” per dimostrare che l’immigrazione è negativa, che aumenta i crimini e che le altre religioni sono pericolose anche quando quest’ultima non c’entra.
Di stupri, purtroppo, in Italia sono state numerose le vittime, è il primo caso in cui l’indignazione popolare arriva a questi livelli aggressivi. Eppure, solo pochi giorni fa, c’è stato il caso di Fiumicino e quello di Lecce tra il disinteresse generale. Sia mai che sia proprio la nazionalità del criminale quella che risveglia in molti la voglia di indignarsi.
Un altro dramma che si ramifica in due, come abbiamo già visto anche in occasione del terremoto di Ischia. Da una parte lo stupro, un crimine abbietto. Dall’altro un’Italia sempre più razzista e intollerante.
Christian Gusmeroli