E se vi dicessero che oggi, solo per oggi, grazie ad una particolarissima congiunzione astrale che si verifica una volta ogni 3500 anni, le vostre scope riescono a mantenersi in piedi in equilibrio da sole, cosa fareste?
Probabilmente, come ci ha insegnato Galileo con il suo metodo sperimentale, e prima ancora di lui San Tommaso, andremmo tutti nello stanzino ad armarci della nostra scopa per provare la veridicità del fenomeno. Quale grande sorpresa nel vedere che sì, è tutto vero, la scopa si erge fiera sul pavimento della cucina mantenendo un equilibrio che inizia a mancare nelle nostre gambe di apprendisti scienziati al primo esperimento!
Questa fake news ordita ad arte nasce in America il 10 febbraio, quando viene diffusa la notizia che la particolare inclinazione dell’asse terrestre di quella giornata permette il compimento dello sbalorditivo fenomeno di equilibrismo. Ed ecco che il web si scatena ed è subito Broomstick challenge: tantissimi utenti iniziano a fotografare e filmare la loro sperimentazione del fenomeno dapprima su Tik Tok e poi su tutti gli altri social.
In Italia lo scherzo arriva con un paio di settimane di ritardo, i giorni fatidici sarebbero il 26 e il 27 febbraio, e il gioco su internet si diffonde subito molto più velocemente della smentita. Infatti, già l’11 febbraio l’astronauta Alvin Drew e la scienziata Sarah Noble si erano prestati a girare un video, poi postato su Twitter dalla pagina ufficiale della NASA, in cui dimostravano come la notizia fosse una bufala e l’esperimento si verificasse sostanzialmente in ogni giorno dell’anno.
https://twitter.com/NASA/status/1227273760228683776
A nessuno è mai venuto in mente di provare a lasciare una ramazza in equilibrio su se stessa, ma la fisica insegna che la scopa ha un baricentro basso che permette alle spazzole di fungere da treppiedi per lo strumento, permettendo l’autoportanza. Nonostante ciò, in molti sono cascati nel tranello della Broomstick challenge, compresi professori di scienze che si sono resi disponibili ad eseguire l’esperimento anche in classe.
Si è nuovamente verificato il caso in cui, contro ogni buon senso o conoscenza pregressa, nel momento in cui una notizia diventa virale, la sua veridicità viene data assolutamente per scontata; come se non avessimo ancora imparato che l’autorevolezza che attribuiamo al web è foriera di grandi inganni.
Che si debba occupare la pagina ufficiale della NASA di smentire un gioco nato per scherzare sui social è sicuramente indicativo della risonanza spaziale con la quale si diffondono le bufale su internet. Poco importa se, a seconda del consumo della saggina delle spazzole, alcuni dei protagonisti della vicenda si sono dati manici di scopa sui denti: se nella foto la ramazza rimane in piedi, ecco che la Broomstick challenge contiene una insindacabile verità scientifica.
Al di là dei pericoli più o meno gravi che comporta in generale la veloce diffusione delle fake news, c’è una considerazione dolce amara da trarre da questo episodio. In giorni di panico in cui articoli e commenti sul Coronavirus riempiono la home dei nostri profili social, c’è stato un magico momento di svago dalla serietà del tema che ha portato l’hashtag #scope ad essere usato con una frequenza altissima.
La comparsa nonsense di foto di scope in equilibrio negli scenari domestici più disparati divertiva per la sua originalità e bizzarria ed è riuscita a strappare un sorriso in un momento di paura in cui poca era la voglia di cercare di ricrearsi con intrattenimenti tradizionali.
Sono costretta a questo punto a confessare che anche io, con la mia scopetta e il mio spirito naive, mi sono cimentata in quello che, più che un esperimento scientifico, mi sembrava essere una grande prestidigitazione. Nell’immaginario, la scopa rievoca le streghe, il fantastico universo di Harry Potter e la fattucchieria dell’apprendista stregone. L’esperimento di equilibrismo ha nella sua natura un qualcosa che lo rende magico e speciale e il momento di innocente meraviglia che segue alla constatazione che la scopa si regge in piedi da sola è sicuramente affascinante.
Lo scetticismo di fronte a quello che ci sembra intuitivamente impossibile, nel momento in cui viene smentito, finisce per catapultare anche i più sospettosi in quel luogo dell’infanzia in cui eravamo ancora in grado di stupirci per nulla e di credere alla magia.
Ed è così che, anche una banalità come la Broomstick challenge, alla fine ha la forza di diventare una fake news travolgente e virale al punto da coinvolgere ragazzi e adulti dall’America all’Europa, ed ha il potere di distrarre e regalare un momento di leggerezza in giorni tesi come quelli che stiamo vivendo.
Martina Dalessandro