L’accordo sulla Brexit ha ricevuto il via libera di Bruxelles. Il prossimo 29 marzo l’addio ufficiale del Regno Unito all’UE.
I capi di governo dei 27 Paesi dell’Unione Europea hanno approvato all’unanimità la bozza di accordo dell’uscita del Regno Unito dall’UE, con un consiglio straordinario che si è tenuto a Bruxelles. Il prossimo passo per l’accordo sarà l’approvazione in Parlamento: secondo le statistiche rivelate dalle testate britanniche il governo dovrà convincere circa 80 parlamentari per ricevere l’approvazione. L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è fissata per il 29 marzo 2019.
Brexit: passa l’accordo sull’uscita del Regno Unito dall’UE
Sia la prima ministra britannica Theresa May che il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, parlando al termine dell’incontro hanno definito l’accordo “il migliore accordo possibile, nonché l’unico possibile.” Intanto però sembra che durante il Consiglio non si sia parlato della plausibile eventualità secondo cui l’accordo potrebbe non passare in Parlamento. Il primo ministro Mark Rutte ha dichiarato apertamente che “non esisterebbe un piano B“, e quindi solo il tempo potrà chiarire quali saranno gli ulteriori passaggi del disegno d’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
“There is no plan B. This is the deal on the table (…) If there would have been a better deal @theresa_may would have gotten that.”@MinPres #EUCO #Brexit pic.twitter.com/NSf8EnESAe
— Netherlands at the EU (@NLatEU) November 25, 2018
L’approvazione in Parlamento e gli ostacoli per la Brexit
Ricevuta l’approvazione del Consiglio Europeo, l’accordo dovrà passare alla Camera dei comuni del Parlamento britannico. Sarà l’ostacolo più complicato per il premier Theresa May, che dovrà convincere un’ottantina di deputati attualmente considerati contrari. Il voto dovrà essere effettuato prima che l’accordo venga ratificato dal Parlamento Europeo, fra gennaio e febbraio. Per cercare di scongiurare la possibile minoranza al Parlamento, Theresa May si starebbe preparando a lanciare un tour nazionale per convincere l’opinione pubblica, affinché faccia pressioni sul Parlamento stesso.
Nella conferenza stampa tenutasi dopo il consiglio, la premier britannica ha dichiarato che l’accordo sarebbe necessario per tre obiettivi che renderanno effettiva l’uscita del Regno Unito dall’Ue: la fine della giurisdizione delle corti europee nel territorio britannico; la fine della libera circolazione dei cittadini europei nel Regno Unito prevista dalle leggi europee; il taglio totale dei contributi che il Regno Unito versa all’UE – esclusi quelli già programmati.
L’accordo, che ha trovato facile approvazione durante il consiglio europeo, continua a far discutere e, come lungamente dibattuto dalle testate mondiali, rischia di dividere il Paese a metà. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, che con May sembra condividere la posizione che l’accordo per il momento sia l’unico possibile, ha dichiarato al termine del Consiglio:
“Un giorno triste, non è un momento di gioia, ma una tragedia, perché un grande Paese lascia l’Unione europea. Ma abbiamo trovato un accordo con la Gran Bretagna, che è il migliore possibile.”
Alice Antonucci