Non c’è stato nulla da fare. Nicole, una bambina di 4 anni di Gottolengo, Brescia, è morta a causa delle gravi conseguenze di un’otite. La piccola era stata portata all’ospedale civile in gravi condizioni, ma gli sforzi dei medici della rianimazione pediatrica non sono stati sufficienti.
I sintomi persistevano da un mese
La piccola era residente con la famiglia a Gottolengo, nella Bassa Bresciana. Da più di un mese aveva svariati sintomi, tra cui febbre, mal di testa e un forte fastidio all’orecchio. Il dolore poi si era irradiato e diffuso fino al collo.
Due ospedali non ritennero necessario il ricovero
I genitori Mattia e Alessandra allora, molto preoccupati, hanno subito portato la bambina in ospedale. Sabato scorso si sono rivolti prima all’ospedale di Manerbio e poi alla Casa di cura Poliambulanza. Tuttavia, in entrambe le occasioni, i medici non reputarono necessario procedere con il ricovero.
La situazione della piccola è così precipitata
La situazione però ha continuato a peggiorare. Per questo, i genitori si sono poi rivolti agli Spedali civili di Brescia. Purtroppo la bambina era giunta già in condizioni disperate. I medici avevano disposto il ricovero immediato, poiché aveva un’infezione molto complessa. Ieri pomeriggio purtroppo la piccola ha perso la sua battaglia contro la malattia, che è stata definita “particolarmente aggressiva e acuta“, come si legge sul Corriere. I genitori hanno dato l’assenso al prelievo degli organi.
L’ospedale ha informato la Procura di Brescia sui fatti
L’ospedale di Brescia ha informato la Procura di Brescia di quanto accaduto. È stata disposta l’autopsia. Il corpo di Nicole dovrebbe fare ritorno a Gottolengo stasera. Non sono stati ancora fissati i funerali. La Scuola dell’infanzia Gottolengo saluta la bambina con un post su Facebook: “Ciao piccolo angioletto“.
Notizie del genere lasciano sgomenti e arrabbiati. Perché la bambina è stata respinta per ben due volte? Si stabilirà con un’eventuale indagine della Procura se questi fatti costituiscano reato e le relative responsabilità.
Indagati tutti i medici
Sono sotto inchiesta il primo pediatra che l’aveva visitata, i medici dell’ospedale di Manerbio, quelli della Poliambulanza e degli Spedali Civili. Si tratta di un “atto dovuto” come garanzia nei confronti degli stessi medici, essendo l’autopsia un atto irripetibile. L’autopsia era stata disposta per oggi 9 aprile.
Come si apprende da Il Fatto Quotidiano, il cuore della piccola batte già nel petto di un altro bambino, in linea con la decisione della famiglia di donare gli organi.
Rossella Micaletto