Brandy si uccide sparandosi al petto
Brandy Vela, diciottenne americana, si è tolta la vita perché vittima di cyberbullismo
Da tutta la vita una giovane di Texas City, negli Stati Uniti, veniva presa in giro a causa del suo peso. Il suo nome è Brandy Vela e a soli 18 anni ha deciso di farla finita.
Un messaggio ai genitori prima di impugnare la pistola. “Vi voglio davvero bene, mi dispiace tanto per tutto” ha scritto. Dopo averla sentita piangere, i genitori, i nonni e la sorella sono corsi nella sua camera. La ragazza contro il muro ha aperto il fuoco davanti agli occhi dei suoi cari.
Una pallottola nel petto l’ha ridotta in fin di vita. La giovane donna si è spenta in ospedale.
Una vita distrutta a causa di qualche chilo di troppo, è stato detto ma questa non è la verità.
La sua vita è stata distrutta da commenti, accuse, messaggi.
Un’altra vittima di cyberbullismo.
Il vocabolario Treccani a questa voce recita: “Bullismo virtuale, compiuto mediante la rete telematica. ◆ Cyberbullismo, il nuovo pericolo per i giovani arriva sul web“.
Il pericolo e la frustrazione di esserne vittima la giovane li conosceva bene.
Ha cercato una via di fuga e l’ha trovata in una pallottola.
Veniva derisa a causa del suo peso, come se questo fosse tutto ciò che conta nella vita.
In Italia, secondo alcuni dati, c’è almeno una vittima di cyberbullismo in ogni scuola. Il 10% di loro pratica autolesionismo, quasi la metà di loro pensa al suicidio e 1 vittima su 10 tenta di togliersi la vita.
Il volto di questa giovane diciottenne e la sua storia, sono in realtà il volto e la storia di molti altri adolescenti e non.
Il cyberbullismo è purtroppo molto presente, più di quanto non si possa credere. Occore fare attenzione e denunciare.
Di cyberbullismo si muore.
Maria Giovanna Campagna
il bullismo va combattuto, esistono corpi maschili e femminili snelli e formosi più bellocci di altri e va accettato ma nessuno va bullizzato, il rispetto ci deve essere sempre