Botta e risposta tra Di Battista e l’ASL di Roma sui vaccini

Alessandro Di Battista

Alessandro Di Battista, deputato del Movimento 5 Stelle

Di Battista torna alla ribalta, ma questa volta non in veste di politico, bensì di genitore. Questa mattina, l’esponente del Movimento 5 Stelle (da bravo papà) ha accompagnato suo figlio presso una sede convenzionata per fare in modo che venisse vaccinato. Ecco le parole con cui ha descritto l’esperienza:

“Sento parlare di vaccini, sento la Lorenzin e Zingaretti ergersi a paladini morali e oggi, da padre che voleva vaccinare suo figlio, ho assistito a una scena da terzo mondo. Questa è la realtà. Ascoltate! Questo è la stato della sanità del Lazio. Questi sono i loro risultati tutto il resto è oscena campagna elettorale fatta da chi ha sventrato il sistema sanitario nazionale!”




L’accusa di inefficienza contro l’ASL

Secondo Di Battista, la sede dell’ASL presso cui si è recato non ha lo spazio adatto nè il personale sufficiente per soddisfare i bisogni dei numerosi pazienti. E, a corredo di questo reclamo, ha anche pubblicato un video sul suo profilo Facebook, che (com’è facile immaginare) ha ricevuto tantissime visualizzazioni.

La risposta dell’ASL a Di Battista

La parte chiamata in causa non ha tardato a far sentire la risposta a queste accuse e, facendo anch’essa uso di Facebook, ha dichiarato:

In merito alla denuncia a mezzo social postata questa mattina dall’Onorevole Alessandro Di Battista circa l’impossibilità di effettuare una vaccinazione nel centro di via Plinio, si precisa quanto segue:

1. la ASL Roma 1 da giugno 2017 – data del Decreto Legge sulla prevenzione vaccinale – ha eseguito complessivamente circa 50.000 vaccinazioni.

2. Il presidio di via Plinio ogni giorno mediamente vaccina 110 bambini e non 20 come erroneamente dichiarato. A conferma di questo, nella prima parte della mattina di oggi sono stati trattati 90 bambini.

3. Nella ASL Roma 1 l’accesso alle prestazioni vaccinali avviene su prenotazione attraverso diversi canali:
· Un Call Center Aziendale dedicato, costituito da un pool misto di operatori di sportello e sanitari (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 17) in grado di dare informazioni, prenotazione e attestazioni; da luglio 2017 ha gestito oltre 70.000 chiamate e risposto a oltre 26.000 e mail
· La pagina facebook aziendale – attiva sette giorni su sette – che ha gestito circa 3000 quesiti e richieste inerenti i vaccini, con estrema soddisfazione dell’utenza
· recup regionale.

4. Per garantire e semplificare il rispetto del calendario vaccinale alle famiglie, in tutti i centri della ASL Roma 1 c’è la possibilità di accedere liberamente senza prenotazione per le vaccinazioni obbligatorie dei primi nati e per i richiami dei 5/6 anni.

5. In caso di eventuali disservizi segnalati che possono verificarsi, visto il volume della domanda, è cura dei servizi stessi contattare il cittadino per trovare rapidamente soluzioni adeguate e condivise. Anche in questo caso, infatti, – come avviene per tutti gli altri bambini – la famiglia Di Battista, che pure non si è rivolta ai servizi aziendali, è stata contattata per effettuare oggi stesso il vaccino necessario.

6. Ci teniamo infine a sottolineare che in data odierna erano in servizio presso il Presidio due medici, 3 infermieri e 4 operatori di sportello. Quindi non risponde affatto al vero la grave denuncia che all’interno della struttura non vi fosse personale. 

Si coglie anzi l’occasione per ringraziare tutti gli operatori dei nostri centri, che in questi mesi hanno garantito un servizio pubblico importante per la tutela della salute con competenza e professionalità, nonostante il maggior afflusso della domanda.




La clamorosa gaffe di Di Battista

Insomma, Di Battista è caduto in una gravissima e clamorosa gaffe. E ha perso l’ennesima occasione di stare zitto su un tema scottante e dibattuto quale quello dei vaccini. Da mesi, infatti, imperversano le tempeste mediatiche su chi è a favore e chi è contrario a vaccinare i propri figli. Il tutto è supportato da vari opinionisti e da teorie poco scientifiche e poco credibili. Chissà che le prossime elezioni del 4 marzo non facciano luce, una volta per tutte, su questa spinosa tematica. Di sicuro, resta il fatto che Di Battista farebbe meglio a non parlare, senza prima essersi informato sull’organizzazione ed il funzionamento delle strutture sanitarie.

Carmen Morello

 

 

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