Si è ufficializzata in questi giorni l’acquisizione della casa editrice Bompiani da parte del gruppo fiorentino Giunti.
Una operazione questa che vede la sua origine nella creazione del colosso Mondadori-Rizzoli. L’organo dell’antitrust si era poi espresso in merito, obbligando la neonata grande casa editrice a cedere alcuni suoi marchi.
Giunti allora acquista Bompiani per 16,5 milioni di euro nonostante il volere di uno dei fondatori. Umberto Eco avrebbe infatti voluto unire la casa editrice con la nuova avventura editoriale intrapresa assieme ad Elisabetta Sgarbi, “la Nave di Teseo”, nata dopo il caso Mondazzoli.
Il presidente Sergio Giunti commenta entusiasta questo acquisto, rimarcando la volontà di voler tornare protagonisti nella narrativa. La Giunti è infatti oggi leader in Italia nel settore dei ragazzi, nella manualistica e nella scolastica.
Sandro Veronesi, tra i fondatori de “La Nave di Teso” e importante scrittore ha invece toni meno entusiasti. Dichiara infatti di aver cercato degli investitori per permettere alla nuova casa editrice di acquisire direttamente Bompiani, mantenendo fede al desiderio di Eco e della Sgarbi.
Nonostante gli investitori di Veronesi, l’operazione non è andata in porto e la Giunti ha potuto così ampliare il catalogo.
Comincia ora una fase importantissima per l’editoria del nostro paese. La creazione del colosso Mondazzoli potrebbe rivelarsi positiva per tutto il settore. Oggi le case editrice italiane sono costrette a rivedere le proprie strategie di business e i programmi editoriali.
La stessa Giunti dovrà riflettere su quale settore puntare maggiormente. “È tutto da verificare”, dice Veronesi, “ci sarebbe sempre l’arbitro che ha mostrato di essere presente”.
Le prossime stagioni saranno fondamentali per l’editoria. I nuovi assetti e i nuovi equilibri dovranno saper far fronte alle necessità del mercato. Un settore in precario equilibrio come questo necessita da tempo di un’ampia revisione.
Il progetto che saprà più di tutti capire l’esigenza dei suoi lettori e di chi acquista libri in Italia potrebbe imporsi nell’editoria Italiana del futuro. Mondazzoli a parte..