Nelle ore più buie della notte, l’esercito israeliano ha scatenato una serie di violenti attacchi aerei sulle campagne circostanti la città siriana di Aleppo, innescando un’ondata di terrore e distruzione. Il bombardamento su Aleppo, nella regione della Siria settentrionale, ha provocato la perdita tragica di numerose vite umane e lasciato dietro di sé un paesaggio segnato dal dolore e dalla desolazione. Le autorità locali hanno espresso indignazione per la ferocia degli attacchi, mentre le vittime e i sopravvissuti cercano di affrontare le conseguenze di una notte di violenza inaudita.
Bombardamento su Aleppo: il bilancio delle vittime
Nelle prime ore di questa notte, una serie di attacchi aerei condotti dall’esercito israeliano ha colpito le campagne circostanti la città siriana di Aleppo, secondo quanto riferito da fonti locali di sicurezza citate dall’agenzia di stampa britannica Reuters.
Il bombardamento su Aleppo ha causato la morte di “almeno 38 persone”, tra cui cinque membri del gruppo armato libanese Hezbollah – sempre secondo quanto riferito da Reuters. Contestualmente ai raid aerei, si è verificato un attacco con droni mirato ai civili, definito dal Ministero della Difesa siriano come perpetrato da “organizzazioni terroristiche” provenienti dalla città di Idlib. Le vittime dell’attacco includono sia civili che personale militare.
Mentre l’IDF scagliava le bombe sulla città siriana, sono proseguiti anche violenti raid in Palestina. Sempre questa notte infatti, sono morte altre 21 persona a Gaza, in particolare nel campo profughi di Al-Maghazi. Queste ultime notizie sono state riportate da Al-Jazeera e dall’agenzia stampa palestinese Wafa. Il bilancio delle morti nella striscia di Gaza a causa dell’occupazione palestinese è di almeno 32.500 persone dal 7 ottobre.
Reazioni ufficiali
Il ministero della Difesa siriano ha riportato che durante la notte tra giovedì e venerdì si è verificato un intenso bombardamento su Aleppo e zone limitrofe, attraverso attacchi aerei. Secondo fonti di sicurezza siriane locali, come Sana, si sa che ci sono stati “diversi morti e feriti tra civili e soldati” intorno alle ore 1:45 del mattino – ora locale.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione non governativa con sede nel Regno Unito, l’attacco sarebbe stato condotto da Israele e avrebbe avuto come obiettivo depositi di armi utilizzati dal gruppo di Hezbollah, l’organizzazione radicale sciita libanese considerata nemica da Israele e alleata dell’Iran e del presidente siriano Bashar al-Assad.
Secondo l’Osservatorio, l’IDF avrebbe mirato nel suo bombardamento su Aleppo, i depositi di armi di Hezbollah, che era situato a Jibreen. La zona è infatti vicina all’aeroporto, che dopo l’attacco è stato dichiarato fuori servizio. Oltre all’arsenale però, sono state colpite anche le zone di Kafr Joum, dovre avrebbero colpito molti civili.
Silenzio da Israele sul bombardamento su Aleppo
Finora Israele non ha rilasciato alcun commento sugli attacchi simultanei, anche se è raro che rivendichi attacchi contro la Siria. Il Ministero della Difesa però, tra la giornata di ieri e questa notte, ha più volte addossato la responsabilità ad Israele negli attacchi ad Aleppo ma anche a quello di Damasco. Quest’ultimo infatti, avvenuto giovedì, ha causato una serie di feriti.
Come si legge nel comunicato, il bombardamento su Aleppo ha causato “la perdita di materiali e proprietà pubbliche e private”, ma non ha annunciato il numero preciso dei morti e dei feriti. Il bilancio provvisorio dell’attacco aereo israeliano in Siria avvenuto durante la scorsa notte rimane quindi a 38 morti e numerose decine di feriti.
L’avanzata di Israele
Il bombardamento su Aleppo, preceduto da quelli nelle zone limitrofe e nella capitale siriana, è stato confermato sia dal ministero della Difesa siriano che dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. La notizia si è focalizzata sull’area dell’accaduto, cioè “vicino a depositi di razzi appartenenti al gruppo libanese Hezbollah”.
Questo è un evidente segnale di un’avanzata israeliana basata sul progetto di genocidio e occupazione delle terre di Palestina e quelle limitrofe, con l’obiettivo di uccidere tutti i “gruppi terroristici” vicini e alleati di Hamas. In realtà, lo Stato sionista di Israele ha sempre tentato di attaccare e occupare le terre vicine della Siria e del Libano, due stati profondamente distrutti dall’instabilità politica e da quella religiosa.
Ogni giorno si contano decine di morti, feriti e danni alle infrastrutture militari e civili .
Gli attacchi israeliani denotano la chiara intenzione di voler annientare un intero popolo, quello palestinese, nei cui confronti la comunità internazionale, USA compresi, sta muovendo una politica di giustifucata e forte comprensione umana e politica.
Israele continua a colpire, senza tregua e senza alcuna comprensione umana, obiettivi civili e militari, indiscriminatamente e seminando morte e distruzione.
Lo scenario è quello di un vero e proprio genocidio, perpetrato dal popolo che ha subito il peggiore dei genocidi immaginabili ….. .
No, purtroppo la storia non sempre è magistra vitae ….