Il bollo auto ha avuto un incremento di circa il 20% in cinque anni. Ma le cose potrebbero cambiare se la proposta del ministro Costa andasse in porto.
Bollo auto e proposta di legge
Sono passati oltre dieci anni da quando, nel 2006, è stata introdotta la tassa automobilistica bollo auto. Da allora il costo viene calcolato in base alla potenza del veicolo e, di conseguenza, alla classe di emissioni. Quest’ultime hanno un impatto diverso nell’ambiente per cui si è sempre avuto una tassa decrescente.
Il ministro per l’Ambiente Costa, tuttavia, ritiene giusto un principio:
Consumi di più? Paghi di più
La proposta, infatti, mira a migliorare la qualità dell’aria tassando in maniera maggiore i possessori di auto maggiormente inquinanti.
Costa ha intenzione di utilizzare il cosiddetto criterio “bonus malus” simile a quello delle RC auto. Tramite quest’ultimo ci sono infatti incentivi e penalizzazioni che possono far diminuire o aumentare il costo finale.
La riforma del bollo auto
Non ci sono ulteriori informazioni per quello che riguarda la riforma del bollo auto. Non è ancora chiaro, infatti, se la tassazione sarà diretta o meno.
Con una tassazione basata direttamente sulle emissioni di CO2 devono essere indicati parametri precisi al quale far riferimento. Per esempio l’individuazione di un fattore che moltiplicato ai g/km di CO2 indicati nel libretto di circolazione permetterà di conoscere il valore della tassa da pagare.
Nel caso di un bollo auto indiretto, invece, potrebbe essere utilizzata una accise da calcolare sui carburanti erogati.
Gli impatti di questi due metodi sono notevolmente diversi. Nel primo caso, infatti, chiunque dovrà comunque pagare il bollo auto. Nel secondo caso, invece, i possessori di auto che non utilizzano potrebbe non dover sborsare più nulla.
La tassazione diretta sembra la proposta più accreditata anche per via del fatto che è una regola già applicata in diversi Paesi europei.
Elena Carletti