Bola Tinubu il presidente: l’opposizione non ci sta

Bola Tinubu, Nigeria, 2023

Bola Tinubu è il nuovo presidente della Nigeria.

Bola Ahmed Tinubu è il nuovo presidente della Nigeria. Il suo mandato inizia all’ombra di massicci brogli elettorali e l’opposizione del gigante africano insorge.  

Con il 36% dei voti in suo favore (8,8 milioni) Bola Tinubu, candidato del partito al governo, vola alla presidenza del Paese più popoloso dell’Africa, la Nigeria. Seguono i rivali Atiku Abubakar, del Partito Democratico Popolare (6,9 milioni di voti) e Peter Obi, del Partito Laburista (6,1 milioni di voti). Ad annunciarlo è la Commissione Elettorale Nazionale (Inec). Proprio questa è finita nel mirino di osservatori anche indipendenti: troppe falle organizzative. In più, solo il 27% degli aventi diritto si è recato effettivamente alle urne. Il mandato del presidente Tinubu, comincia così all’ombra dei brogli.  

“It’s my turn!” 

“Tocca a me!” 

È lo slogan che ha fatto da sfondo alla campagna elettorale di Bola Tinubu, quasi non dubitasse della sua vittoria. Eccesso di fiducia nelle proprie capacità? Probabilmente no.  

70 anni; ricco; musulmano, ex governatore dello Stato del Lagos, in Nigeria lo conoscono come “Jagaban”, il capo, una personalità in grado di orientare le dinamiche della politica interna e già sospettato di corruzione e riciclaggio. Sembra ci fosse lui persino dietro la vittoria dell’ex presidente Muhammadu Buhari, al governo dal 2015 al 2019. Un uomo dalle mille ombre chiamato a gestire l’economia crescente e pur fragile di un Paese ancora vittima delle violenze di Boko Haram, dove la povertà tocca quasi la metà della popolazione e il sistema politico ha ormai fatto della corruzione un pilastro portante. 




Bola Tinubu il presidente: è vera gloria? 

Quale che sarà la politica messa in campo da “Jagaban” il suo mandato inizia all’ombra di massicci brogli elettorali. Diversi osservatori, anche indipendenti, hanno prontamente sottolineato le numerose irregolarità e disorganizzazione in cui hanno versato le elezioni di sabato 25 Febbraio. Alcuni seggi sono rimasti aperti ben oltre l’orario di chiusura. Sarà per questo che la Commissione Elettorale Nazionale ha tardato nella comunicazione dei risultati? Risultati che vedono Tinubu vincere con 8,8 milioni di voti sugli avversari Abibakara e Obi. 8,8 milioni su un totale di 220 milioni di aventi diritto. Una partecipazione al voto del 27%, in netto calo rispetto agli anni precedenti, che denota una vittoria affatto schiacciante.  

L’opposizione non ci sta 

Le elezioni “più aperte e democratiche di sempre” si sono rivelate uno specchietto per le allodole. Disorganizzate, con seggi aperti o chiusi in ritardo, affatto estranee a manifestazioni violente in diversi distretti, sono entrate nel mirino dell’avversario Peter Obi. Il candidato laburista si dice pronto a contestare i risultati con “tutti i mezzi pacifici possibili” e ha ufficializzato la richiesta alla magistratura di annullare la vittoria del ricco e controverso Tinubu.  

La risposta non tarda ad arrivare. 

“Questo è l’unico Paese che abbiamo”

ha detto il presidente in occasione del suo primo discorso

“Dobbiamo ricostruirlo insieme”. 

Intenzioni concrete o parole al vento?

 

Alessia Fallocco

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