Dopo varie proteste e richieste da parte di partiti e associazioni, la “Commissione per la decentralizzazione” del Congresso ha bocciato il progetto di legge genocida in Perù. Questo nome particolare è dovuto agli effetti devastanti che avrebbe avuto la legge se fosse stata approvata.
Il colpo di scena
Se inizialmente l’obbiettivo del era quello di approfittare della confusione causata dalla destituzione dell’ex presidente Pedro Castillo a dicembre 2022 per introdurre la legge in maniera silenziosa, dopo poco tempo il disegno di legge ha suscitato un grande clamore. Dopo diverse proteste promosse da organizzazioni come Survival International, AIDESEP e ORPIO, la “Commissione per la decentralizzazione” del Congresso peruviano ha bocciato il progetto di legge genocida in Perù.
Questo nome particolare che l’opinione pubblica ha assegnato alla legge serviva a delineare gli effetti devastanti che avrebbe avuto se fosse stato approvato. Il fatto che sia stato bocciato rappresenta quindi un importante “colpo di scena” nello scenario politico peruviano e, si spera, un punto di svolta per la tutela delle popolazioni locali.
L’antefatto
Per comprendere la vicenda, sono da ripercorrere gli ultimi sei mesi dello scenario politico in Perù. A dicembre 2022 infatti il Paese si trova in subbuglio: a inizio mese il presidente Pedro Castillo cerca di sciogliere il parlamento, ordinando anche il coprifuoco nazionale e l’instaurazione di un “governo emergenza eccezionale”. Considerata una manovra come un tentativo di colpo di stato sia dall’opposizione sia dai sostenitori, il parlamento peruviano decide di approvare l’impeachment e di destituire Castillo dalla carica di presidente.
A partire da questo avvenimento si susseguono varie proteste che degenerano in scontri violenti (secondo l’ufficio del difensore civico, almeno 22 persone sono state uccise in violenti scontri con le forze di sicurezza, e altre centinaia sono rimaste ferite nei disordini), mentre la richiesta di elezioni anticipate viene bocciata dal Congresso.
È nel mentre di questi episodi che alcuni legislatori, di cui sei membri di Forza Popolare (partito di orientamento fujimorista, dall’ex dittatore conservatore e ultraliberista Alberto Fujimori, e guidato da sua figlia Keiko Fujimori) hanno presentato il progetto di legge genocida che è stato bocciato solo di recente nel Congresso del Perù.
Il disegno di legge si proponeva di modificare una legge del 2006 in protezione delle popolazioni indigene in isolamento e senza contatti con il mondo esterno che fermava la creazione di nuove riserve di petrolio ed eliminare quelle esistenti (se ne contano sette in totale nella foresta amazzonica peruviana). La modifica avrebbe tolto alle popolazioni indigene le loro tutele a favore degli interessi delle grandi compagnie e dei potenti imprenditori della regione, che vogliono aumentare il numero di siti petroliferi nella zona
Tale disegno fu anche promosso da un’ampia campagna che utilizza la televisione locale, i social media e gli eventi pubblici per negare l’esistenza dei popoli isolati. Essa si scontrava però con i numerosi documenti che provano l’esistenza di almeno 25 gruppi di indigeni in isolamento volontario. L’utilizzo del termine genocidio deriva da una dichiarazione dell’AIDESEP (“Asociación Interétnica de Desarrollo de la Selva Peruana”, ovvero “Associazione interetnica per lo sviluppo della giungla peruviana”) la più importante in Perù a difesa degli indigeni:
L’AIDESEP mette in guardia da queste manovre che minacciano i diritti e le vite dei nostri fratelli e sorelle PIACI (“Pueblos Indígenas en Aislamiento y Contacto Inicial”, ovvero “Popolazioni indigene in isolamento e contatto preliminare”, ndr). Allo stesso modo, chiediamo che l’ufficio ufficiale del Congresso si attenga al rinvio di questa dannosa proposta di legge alla Commissione dei Popoli, e che le analisi giuridiche siano prese in considerazione per respingere questa dannosa norma che significherebbe il genocidio dei PIACI.
Bocciato il progetto di legge genocida in Perù, i commenti
Questo importante voto è avvenuto proprio nella settimana in cui Survival International, organizzazione internazionale non governativa che si occupa della tutela dei diritti dei popoli indigeni, aveva indetto la #UncontactedTribesWeek, ovvero una settimana di sensibilizzazione e mobilitazione per i “popoli incontattati” di tutto il mondo. L’organizzazione commenta inoltre così la decisione:
Straordinario colpo di scena in Perù, dove una importante commissione del Congresso ha bocciato il Progetto di Legge 3518, che i popoli indigeni del paese avevano anche definito “Progetto di legge genocida” per gli effetti devastanti che avrebbe avuto se fosse stato approvato. Il PL 3518-2022 era già stato mandato al Congresso per il voto ma ora, grazie alla bocciatura e archiviazione da parte della Commissione per la decentralizzazione, il suo percorso è bloccato
Questo importante risultato, che ha scongiurato una potenziale virata a destra della politica in Perù, è stato principalmente frutto dello sforzo congiunto di AIDESEP e di ORPIO (“Organización Regional de Pueblos Indígenas del Oriente”, ovvero “Organizzazione regionale dei popoli indigeni dell’Est”) nel fare pressione sui politici parlamentari, nonché di Survival International nell’esortare al blocco del disegno di legge mandando lettere al Comitato di decentralizzazione.