Le Iene sotto accusa. I video del servizio sul Blue Whale sono falsi
A parlare è Matteo Viviani, che ammette che i video riguardanti il gioco Blue Whale non provenivano da fonti attendibili
Matteo Viviani, Iena classe 1974, rivela che il servizio della celebre trasmissione televisiva si fondasse su video non veritieri. Ammette, infatti, di aver ricevuto i video riguardanti il gioco Blue Whale su una chiavetta USB. Il mandante sarebbe una tv russa. Colpevole, senza ombra di dubbio, è la leggerezza con cui il servizio è andato in onda.
Il servizio
Nel vecchio servizio Viviani spiegava quali fossero le regole del gioco che è senza dubbio tristemente reale. Tuttavia, le interviste alle mamme russe che affermavano di aver perso i propri figli e i video dei suicidi sono irrimediabilmente falsi. Afferma Viviani che, nonostante i video fossero falsi, restano comunque esplicativi della situazione purtroppo contingente. Afferma che non si ritiene responsabile per l’effetto-emulazione.
Le parole di Viviani
Ieri sono andato in una classe e ho chiesto quanti conoscessero il Blue Whale prima del mio servizio. La metà degli alunni ha alzato la mano. Noi adulti ignoriamo parte del web, specie quella popolata dai giovanissimi. La polizia ha salvato una ragazzina che era quasi al cinquantesimo giorno del gioco, quindi aveva iniziato prima della puntata.
Purtroppo, i casi in Italia sono davvero molti. Ciò è testimoniato anche dalla polizia. La Iena respinge le accuse di aver provocato emulazione dicendo:
Allora non dobbiamo dare più notizie neppure sul bullismo o sul femminicidio? Non posso praticare l’omertà su un argomento e se ho contribuito a salvare anche una sola persona, il mio è stato un lavoro prezioso.
Senza ombra di dubbio, ciò che è stato trasmesso in tv è stata un’enorme bufala. La speranza è che da ora in avanti non si pecchi più di ingenuità (volendo confidare nella buona fede del prossimo).