Il blocco economico a Cuba che dura da 31 anni è stato nuovamente condannato, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ne ha votato l’abolizione.
Il blocco economico a Cuba impedisce alle aziende dello Stato di acquistare dalle aziende statunitensi e dalle loro filiali in paesi terzi attrezzature, tecnologie, dispositivi medici e prodotti farmaceutici finali. Per questo motivo le aziende cubane si vedono costrette ad acquistarli a prezzi esorbitanti tramite intermediari o a sostituirli con farmaci generici meno efficaci.
Il 2 novembre all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è tenuta la votazione sulla questione della Risoluzione contro il Blocco Economico che il governo Americano impone a Cuba. Ancora una volta i voti hanno sostenuto la condanna dell’embargo con una maggioranza che non lascia spazio a repliche, o quanto meno non dovrebbe. L’Assemblea si compone di 193 membri, di cui 186 voti favorevoli all’abolizione del blocco stabilendo un record di sostegno.
L’Ucraina si è astenuta, Stati Uniti e Israele hanno espresso voti contrari sostenendo la propria volontà di mantenere l’embargo. Somalia, Venezuela e Moldavia non hanno partecipato al voto. L’anno scorso i voti erano 185, nel 2021 a condannare erano 184 paesi. I voti record ottenuti attualmente eguagliano quelli del 2019. La tendenza è in aumento, tuttavia la situazione non accenna realmente a cambiare.
Questo si deve al fatto che per poter adottare una risoluzione dell’ONU, non deve esserci nemmeno un voto contrario.
Il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez, ha esortato l’Assemblea a sostenere “ragione e giustizia”. Per tutti i paesi contrari al blocco, quest’ultimo viola la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. La questione è divenuta ormai “personale”, il governo americano non sembra più avere un valido motivo per sostenere la propria decisone eppure continua a farlo di anno in anno.
Andando contro il mondo intero, Biden ha firmato l’estensione del blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba. Il Presidente ha, inoltre, esortato il segretario al Tesoro Janet Yellen a far rispettare questa misura sanzionatoria. Questo, oltre a mettere gli USA contro la posizione di tutti gli altri paesi facenti parte dell’ONU, risulta essere incoerente con la stessa campagna elettorale del Presidente. Biden aveva, infatti, promesso di alleggerire i provvedimenti sanzionatori su Cuba.
Il ministro degli Esteri cubano ha chiesto il supporto alla risoluzione. Prima del voto, ha fatto un appello ai paesi votanti: “Lasciate che Cuba viva senza il blocco!”.
Le restrizioni dovute all’embargo stanno causando numerosi danni allo Stato cubano ormai da molto tempo. Danni che si ripercuotono sui prezzi e la qualità dei prodotti ma soprattutto sugli acquirenti, ovvero la popolazione.
Il prossimo anno, con ogni probabilità ci si ritroverà ad assistere alla medesima scena e come ogni volta accade verrà spontaneo chiedersi dove siano finiti democrazia e buonsenso.