È accaduto qualche giorno fa a Selvaggia Lucarelli di vedersi bloccare il suo profilo di Facebook.
Profilo che, ricordiamolo, vanta più di 1,3 milioni di follower. Piaccia o meno la Lucarelli combatte da anni contro il cyberbullismo ed è riuscita, con tenacia e coraggio (non sono state poche le minacce ricevute) a far chiudere pagine dai contenuti ambigui e violenti come accade nel 2017 con la ‘rinomata’ Sesso, Droga e Pastorizia.
Questa pagina, che poi riaprì, trattava temi spesso pornografici, correlati da insulti e espressioni decisamente al limite della legalità.
Il blocco del profilo di Selvaggia Lucarelli
Quello che è successo due giorni fa è però il preludio di un sistema di squadrismo che potrebbe compromettere ancora di più la già precaria situazione della libertà di parola in Italia. Il profilo della scrittrice è stato, infatti, bloccato come lei stessa spiega su Twitter, per ”Un commento in cui dicevo ‘non discuto con gli scemi presuntuosi’. Ma è chiaro che sono segnalazioni di massa. Probabilmente i no vax.” Intervistata da Leggo.it ha spiegato che ‘ i no vax sono gruppi ben organizzati, sempre pronti a fare segnalazioni di massa. Nel mio caso hanno segnalato un mio commento in cui a una tizia che mi dava della bulla/poveraccia a cui rispondevo: “Non sto ad elencarti il mio impegno contro il cyberbullismo perché non perdo tempo con gli scemi presuntuosi’
Le segnalazioni di massa potrebbero diventare uno strumento politico e di censura. Ciò avverrebbe se utilizzate non quando c’è davvero una violazione o uno scritto inopportuno, ma semplicemente quando qualcuno la pensa diversamente. E questo, purtroppo, accade sempre più spesso.
Le segnalazioni non considerate da Facebook
Al contrario quante volte vi sarà capitato di segnalare immagini violente e di sentirvi rispondere probabilmente in maniera automatica dal Grande Fratello di Zuckerberg, che quel post non violava gli standard della community? A me almeno una dozzina di volte, ed avevo segnalato gruppi di stampo fascista o immagini dove venivano torturati animali e si inneggiava al maltrattamento. Il profilo di Selvaggia Lucarelli, che doveva restare bloccato per 30 giorni, è stato però riattivato dopo solo 72 ore. Scrive lei stessa:
Facebook mi ha bloccata per un mese, poi si è accorto dello sbaglio e mi ha ridotto la pena di 28 giorni. Nel frattempo, visto che suppongo siano le segnalazioni dei soliti gruppetti di esauriti no vax, prenoto il vaccino anti influenzale.
Cosa dice la legge Italiana
Nel mentre, sono molte le sentenze che riguardano persone denunciate per aver scritto sui social minacce o brutalità che, al contrario, ‘assolvono’. Un caso su tutti, ma ce ne sono anche di molto recenti, nel 2017, quando un uomo scrisse su Facebook
i viglili vanno bruciati