Polizia e Fbi effettuano un blitz tra Palermo e New York contro le famiglie mafiose che operano in Italia e Stati Uniti. Gli indagati sono 17, ritenuti appartenenti o, in qualche modo legati, a una storica famiglia palermitana. Nell’operazione, coordinata dalla Procura di Palermo, sono coinvolti gli uomini del Servizio centrale operativo di Roma e Palermo, oltre ad Agenti dell’Fbi.
Cosa è successo?
Al centro dell’indagine del blitz tra Palermo e New York, è la famiglia mafiosa newyorkese dei Gambino, la quale fu già protagonista nell’inchiesta Pizza Connection condotta da Giovanni Falcone negli anni 80′.
L’operazione si inserisce in un indagine avviata nel 2021 sui componenti della famiglia Gambino di New York da cui è emersa: l’attività del mandamento mafioso di Partinico, legato al boss Vito Vitale.
Dall’indagine, coordinata dalla Dda di Palermo e condotta in stretta collaborazione tra le forze di polizia americane e italiane, è emerso il rapporto che ancora lega le due organizzazioni criminali.
I reati, di cui sono accusati gli indagati, sono:
- associazione mafiosa;
- estorsione;
- turbativa d’asta;
- incendi aggravati dal metodo mafioso.
Imparando dai siciliani, la strategia adottata è quella di chiedere somme ragionevoli per non inimicarsi le vittime. Un tecnica che la mafia italiana, purtroppo, attua già da tempo e che adesso, su consiglio di un vecchio capomafia di Partinico, l’adottano anche gli Stati Uniti. L’inchiesta ha anche accertato che, in vecchie estorsioni commesse a danno di ristoratori di origini siciliane a New York, Cosa nostra siciliana avrebbe aiutato i clan americani a incassare facendo pressioni sui familiari delle vittime che vivono ancora in Sicilia. Decine sono i ricatti, commessi dai Gambino, alle imprese edili della Grande Mela, scoperti dall’Fbi.
Però a legare le due organizzazioni criminali è anche il traffico di droga, accertato già dall’inchiesta Pizza Connection.
Le indagini sul blitz tra Palermo e New York
Francesco Rappa, detto Ciccio, storico capomafia di Borgetto, è al centro delle inchieste. Già condannato per tre volte per associazione mafiosa, l’indagine, condotta dallo Sco e dall’Fbi, ha confermato l’esistenza di un potente collegamento criminale tra i clan di Borgetto, Partinico e Torretta e i Gambino di New York.
Già a partire degli anni 70′ Rapa era inserito nei traffici di droga di Cosa nostra tra la Sicilia e gli Usa. Uscito di galera dopo tre condanne, Rappa ha riassunto la propria influente posizione all’interno del clan, ricollocandosi al vertice della famiglia mafiosa di Borgetto.
A New York, gli agenti federali americani hanno eseguito alle 4 (ore 10 italiane) misure restrittive a carico di altrettanti soggetti indagati. Ad essere fermati sono stati circa dieci, tra cui:
il presunto capo della famiglia Gambino Joseph Lanni detto “Joe Brooklyn”, e il figlio di Francesco Rappa.
“Questa operazione rappresenta l’ennesima dimostrazione di quanto sia pericolosa e ramificata la rete di legami dei clan siciliani con le famiglie mafiose americane. La collaborazione tra gli inquirenti italiani e quelli americani ha portato alla luce una serie di collegamenti che vedono al centro dell’azione mafiosa lo spaccio di stupefacenti e le estorsioni, un quadro complesso e preoccupante che, come dimostrano queste arresti, non conosce confini. Sono da sempre convinta che un fenomeno globale come la mafia abbia bisogno di una risposta globale e le brillanti indagini di oggi, condotte in piena sinergia dallo Sco e dall’Fbi, ne sono
la conferma.”
Così la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, si esprime in relazione a quest’ultimo tragico evento, sottolineando le atrocità della mafia e di quello che ne consegue.