Blitz di Non una di meno al convegno con Pillon, attivista strattonata

Blitz di Non una di meno

Il blitz di Non una di meno ha interrotto il convegno “Famiglia e natalità” organizzato dalla Lega nella sala consiliare del I Municipio di Roma, presente anche il Senatore Pillon.

Insulti e spintoni per le donne che hanno partecipato al blitz di Non una di meno, organizzato giovedì 31 gennaio 2019 per contestare il senatore Pillon e la proposta di legge che porta il suo nome. Oltre a Non una di meno hanno preso parte alla protesta anche la rete DI.RE, Differenza Donna e Casa Internazionale.

La contestazione, cominciata fuori dalla mura della sala consiliare, si è trasformata in una vera e propria incursione quando le donne presenti al presidio sono riuscite ad entrare all’interno del I Municipio di Roma. Una di loro, armata della sua voce e di un cartello con su scritto “giù le mani dalle donne”, è stata insultata e strattonata da uno degli invitati alla tavola rotonda della Lega. “Ma nun me rompe er c***o” poi lo spintone. Immediato l’intervento di una giovane attivista che si è subito frapposta tra i due, ricevendo a sua volta uno spintone.  L’uomo anziché essere allontanato è tornato a sedersi indifferente al coro “vergogna ! vergogna!”  che ha animato la sala. Le immagini della violenza sono state riprese dalle telecamere dell’agenzia di stampa nazionale DI.RE




 

La contestazione

Era molte le donne presenti ieri per testimoniare a gran voce il loro dissenso nei confronti del decreto legge promosso dal Senatore Pillon. Tra queste anche Francesca Koch, presidentessa della Casa internazionale delle donne.

Il suo disegno legge è pericolosissimo. Attacca principalmente le donne e fa un uso distorto della teoria di Gardner, razzista, misogina e pedofila. 

Forti le accuse della Koch che continua affermando che il ddl rappresenta in pieno la ferocia di questo governo, che si scaglia non solo contro i migranti ma anche contro le donne e le loro conquiste. Una delle accuse più frequenti alla proposta di legge è proprio quella di non essere dalla parte delle donne, sopratutto di quelle vittime di violenza domestica. Alla manifestazione è intervenuta anche la senatrice del Partito Democratico, Monica Cirinnà:

Il diritto di famiglia italiano non si tocca. Si tratta di un disegno di legge pericoloso, che rende la separazione ancora più difficile. I bambini non si toccano, non sono un’arma da usare contro il padre o la madre. 

Ddl Pillon, chi non convince

Il ddl Pillon  sulla“norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” continua a far parlare di sé, e di certo non in maniera positiva.  A non convincere innanzitutto è il senatore di cui porta il nome, Simone Pillon: organizzatore del Family Day, portavoce di battaglie di integralismo cattolico e promotore del gruppo parlamentare Vita famiglia e libertà. Il progetto di legge viene contestato poi da avvocati, psicologi, operatori famigliari e centri antiviolenza. 

La proposta di legge, che vede il Senatore Pillon come  primo firmatario, non convince neanche in governo. Da Di Maio a Spadafora sono in tanti a non vedere di buon’occhio il decreto, secondo Laura Boldrini la proposta di Pillon impone una visione oscuratista del matrimonio. Intanto ieri a Roma, il PD e il M5s hanno votato congiuntamente a favore della mozione che impegna la sindaca Raggi affinché esprima la contrarietà dell’Assemblea Capitolina all’approvazione del ddl Pillon. Al momento la proposta di legge è all’esame della Commissione Giustizia del Senato. 

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