Blackout a Cuba: 70mila sfollati e sistema elettrico in crisi su tutta l’isola

Blackout a Cuba, sfollati

Cuba è di nuovo al buio: l’uragano Rafael, con venti fino a 185 km orari e piogge torrenziali, ha provocato un blackout a Cuba totale che ha colpito circa 11 milioni di abitanti. È la seconda volta in meno di un mese che l’isola affronta un’interruzione dell’energia su vasta scala, mettendo in evidenza le difficoltà di un sistema elettrico ormai in crisi. Con scuole e trasporti sospesi, e migliaia di persone evacuate per precauzione, il blackout a Cuba mette di nuovo in ginocchio l’isola, evidenziando le conseguenze di un evento climatico estremo ed evidenziando la vulnerabilità della rete infrastrutturale e i continui disagi per la popolazione.

Emergenza elettrica in tutta l’isola

Per la seconda volta in meno di un mese, c’è stato un nuovo blackout a Cuba causato dall’uragano Rafael, che ha colpito l’isola nella sua parte occidentale e meridionale. Cuba e i suoi 11 milioni di abitanti sono ora senza elettricità. La Unión Eléctrica, la compagnia di stato che gestisce la rete elettrica, ha spiegato che la tempesta tropicale Rafael ha provocato un collasso del sistema elettrico. I forti venti e le piogge intense hanno gravemente danneggiato le infrastrutture già fragili del paese, soprattutto nella provincia occidentale di Artemisa.

Anche il Ministero dell’Energia e delle Miniere aveva affermato, nelle settimane precedenti, che avrebbe effettuato una “disconnessione dei circuiti elettrici”, proprio per evitare ulteriori incidenti e interruzioni di corrente.

Il blackout a Cuba di queste ultime ore arriva dopo tre settimane dall’uragano Oscar che ha causato uno dei guasti più grandi e problematici dell’isola, colpendo una grande centrale elettrica. In questa situazione, molte sono state le lamentele dei cittadini, che hanno sottolineato come questo blackout a Cuba sia stato meno potente di molti altri in cui l’isola ha saputo sopravvivere dignitosamente.

L’uragano Rafael colpisce con forza

Arrivato nel pomeriggio di mercoledì, l’uragano Rafael ha toccato terra come una tempesta di categoria 3, secondo la scala Saffir-Simpson, con venti che hanno raggiunto i 185 chilometri orari. La situazione è particolarmente critica nell’area occidentale di Cuba, dove scuole e trasporti pubblici sono stati sospesi, e il traffico aereo presso gli aeroporti di L’Avana e Varadero rimane bloccato. Circa 70mila persone sono state evacuate per il rischio di frane e inondazioni, in particolare nella zona di Guantanamo, dove ci sono state addirittura una decina di morti.

I blackout a Cuba, una realtà ormai frequente nell’isola

Seppur frequenti, i blackout a Cuba sono diventati più intensi negli ultimi tempi a causa delle condizioni meteorologiche estreme e delle difficoltà strutturali del sistema energetico cubano, basato principalmente sul petrolio. La scarsa manutenzione e le infrastrutture obsolete aumentano la vulnerabilità della rete elettrica. A metà ottobre, un guasto in una delle centrali principali del paese aveva già causato un blackout prolungato, colpendo soprattutto la provincia povera di Guantánamo, aggravato dal passaggio della tempesta Oscar.



Le istituzioni cubane hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione, sopratutto per ciò che riguarda il collasso dell’energia elettrica e una conseguente crisi finanziaria. “Abbiamo attivato il consiglio di difesa nazionale per prestare la massima attenzione al passaggio dell’uragano Rafael”, ha pubblicato su X Diaz-Canel, l’ufficio del presidente cubano.

Prospettive e interventi dopo il blackout a Cuba

La Unión Eléctrica ha comunicato che sarà possibile ripristinare la corrente solo dopo il passaggio dell’uragano e una valutazione dettagliata dei danni. Nel frattempo, Rafael si è diretto verso il Golfo del Messico, declassato a categoria 2, ma non prima di aver causato danni enormi e disagi per l’intera popolazione cubana, che continua a subire le conseguenze di eventi climatici estremi su una rete energetica già fragile.

I meteorologi hanno previsto un rapido spostamento di Rafael verso gli Stati Uniti, in particolare la Florida e le aree limitrofe. L’Avana, la capitale di Cuba, è stata duramente colpita dall’uragano, che con un vento veloce 115 km/h ha peggiorato le condizioni di sicurezza in una città già piena di problemi logistici.

Lucrezia Agliani

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