Black Sails, uno dei più apprezzati show dell’emittente statunitense Starz, giunge a conclusione. In realtà sarebbe più giusto dire che è giunta a conclusione all’inizio dell’anno. La messa in onda ufficiale della quarta stagione, infatti, è avvenuta il 29 gennaio in America. Purtroppo chiunque la seguisse in Italia ha dovuto aspettare il 4 settembre per poterla vedere sulla piattaforma Sky italiana. Ancora non si è capita la ragione di tanto ritardo. Tuttavia lo scorso mese Sky Atlantic aveva ritrasmesso la terza stagione per poi poter lanciare direttamente il ciclo conclusivo.
Ora finalmente, dopo aver atteso più di un anno, possiamo goderci il tanto atteso finale. Riprenderemo così dall’epica conclusione dell’ultima stagione dove, finalmente, a John Silver viene dato l’appellativo di “Long John”, vale a dire lo stesso soprannome con cui è conosciuto nel racconto.
Fonte: https://fynestuff.com/wp-content/uploads/2017/01/long-john-silver-in-black-sails-season-4.jpg?x67024
Black Sails: un “prequel” lungo 4 anni
La serie nasce come antefatto del libro di Robert Louis Stevenson L’isola del tesoro. Ambientato diversi anni prima delle vicende narrate nel romanzo, il telefilm racconta di come sia nata la leggendaria figura del pirata Long John Silver, e del suo cruciale incontro con il temutissimo Capitano Flint. Anche Billy Bones, che nel libro possiede la mappa del mitico tesoro, è presente sebbene se in maniera più marginale.
Pur non comparendo fisicamente nel romanzo, Flint è comunque uno dei personaggi più carismatici del libro. Chiunque lo abbia letto, probabilmente, avrebbe voluto conoscere meglio anche le sue imprese. Black Sails fa appunto questo, narra le avventure di un giovanissimo John Silver, non ancora divenuto il terribile cuoco del mare, e di un già temutissimo Capitano Flint. Sullo sfondo di queste avventure si av
vicendano luoghi e situazioni, personaggi e soprattutto pirati realmente esistiti. Tutto ciò conferisce alla trama un realismo che coinvolge lo spettatore e lo rende quasi partecipe delle avventure sullo schermo.
Se non lo avete già fatto, dunque, il consiglio è quello di recuperare questa serie TV piratesca davvero intrigante e, ovviamente, di leggere il grande classico che l’ha ispirata.
Emanuele Algieri