Black Humor sulla disabilità: Cristian e Gianluca ce lo insegnano

Black Humor sulla disabilità

L’umorismo che non offende ma che strappa un sorriso. Cristian e Gianluca: “Vogliamo lanciare un messaggio di ironia”

Avete presente il famoso proverbio “ridere per non piangere”? Il Black Humor è esattamente questo. Che l’umorismo non appartenga a tutti si sa, soprattutto questa particolare forma, così come è più che normale che possa suscitare indignazione in molte persone, sebbene magari non rientrino direttamente in quella categoria che viene “presa in giro”. Ma come dice il proverbio, “il mondo è bello perché è vario”, esiste anche chi, pur appartenendo a quella categoria, è il primo a sdrammatizzare e a riderci sopra. Così è successo con due ragazzi, Gianluca Busani e Cristian Viscione che, grazie ai loro video Black Humor sulla disabilità di Cristian stesso colpito dalla Sma, atrofia spinale muscolare, hanno dimostrato come la disabilità debba essere rispettata e, perché no, anche sdrammatizzata.

Non è da tutti essere autoironici come Cristian, soprattutto quando si è disabili.

Che cos’è il Black Humor?

Il Black Humor, o semplicemente Umorismo nero, è un’espressione che è stata coniata da André Breton, teorico del surrealismo, nel 1935. Con questa locuzione ci si riferisce a un sottogenere dell’umorismo, che affronta temi abbastanza delicati come: la morte, la violenza, la religione, la malattia ma anche la disabilità. In poche parole, significa essere in grado di sdrammatizzare una situazione o comunque un argomento. Il suo obiettivo è suscitare ilarità, alleggerendo in parte il contenuto, ma allo stesso tempo stimolandone una riflessione.

L’umorismo è sicuramente soggettivo, una battuta o in questo caso una freddura non può essere apprezzata da tutti allo stesso modo. Ciononostante, bisogna ricordare che esiste una grande differenza tra il Black Humor e l’offesa in senso stretto.


È difficile, per esempio, accettare delle battute sulla morte, in quanto quasi tutti noi abbiamo assistito a un lutto, provando quel sentimento di dolore per la perdita di una persona a noi cara. Vedere come gente del mestiere possa ironizzare su un argomento così delicato, che è per alcuni motivo di sofferenza perenne, non può che essere disprezzato. In questo modo, si va a ledere la sensibilità di queste persone, probabilmente non ancora pronte a separare le due dimensioni.

Quanto è difficile fare Black Humor sulla disabilità?

Gianluca Busani e Cristian Viscione, due nomi probabilmente noti, hanno realizzato dei video Black Humor sulla disabilità di Cristian stesso. Gianluca è un content creator, mentre Cristian è affetto dalla Sma, atrofia spinale muscolare. Cristian è costretto a vivere sdraiato sul suo lettino dal quale comunica solo tramite lo schermo di un computer, scrivendo con uno joypad. Il loro video più noto mostra un ragazzo che esulta (Gianluca) dopo aver vinto a braccio di ferro contro un disabile (Cristian che viene inquadrato solo alla fine).

Gianluca racconta che:

«Il messaggio che vogliamo lanciare è che si può ridere di tutto, per questo ironizziamo il più possibile sulla situazione di Cristian. I disabili chiedono giustamente uguaglianza di trattamento, però poi spesso non si può scherzare con e su di loro. Trovo sia un’incongruenza».

C’è chi non apprezza i loro video, credendo che Cristian sia incapace di intendere e di volere. Ma chi lo segue sui social sa che non è così, anzi, è lo stesso Cristian che ama scherzare sulla propria condizione. Ovviamente, sanno che non bisogna esagerare e che, nonostante la profonda amicizia che ormai li lega da anni, esiste un limite da rispettare.

Il Black Humor sulla disabilità arriva al Laboratorio dei Chiostri di San Pietro

Il 26 ottobre, presso il Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, si è tenuto “E fattela ‘na risata”. Un incontro che ha visto come protagonisti Giulia Blasi, scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica e televisiva, con la presenza di Gianluca Busani insieme a Cristian Viscione. Una giornata all’insegna del dialogo e del confronto, in cui hanno affrontato tematiche delicate come la disabilità, in modo ironico ma mai superficiale o irrispettoso. L’obiettivo è stato capire se veramente oggigiorno non si possa più dire niente, o se esistano ancora i giusti modi per farlo.

Questi due ragazzi ci hanno insegnato come si possa ridere di tutto, compresa la disabilità, e che non è sempre giusto seguire il politicamente corretto. Il segreto sta sicuramente nel non sconfinare mai nella cattiveria, strappando un sorriso anche quando sarebbe più facile piangerci sopra.

 

Patricia Iori

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