Nella Città della Salute di Torino sta avendo luogo la sperimentazione di un nuovo dispositivo medico, uno stimolatore elettrico per facilitare la deambulazione delle persone con lesioni nella parte finale della spina dorsale.
Il Bioness L300 Go, un stimolatore che agisce sui nervi lesionati. Fonte: ansa.itIl progetto è in collaborazione con l’Officina Ortopedica Maria Adelaide, dove il dispositivo è sottoposto ai test sui pazienti, tra i quali c’è anche Andrea Macrì, tristemente divenuto noto per essere uno degli studenti feriti nel famoso crollo che interessò un’aula del liceo scientifico Darwin di Rivoli nel 2008. Nell’incidente perse la vita il suo compagno di classe Vito Scafidi, di 17 anni e il caso fece emergere il grave problema della sicurezza degli edifici scolastici italiani. Il processo che ne seguì si concluse nel 2016 con la condanna in Cassazione di tre responsabili alla sicurezza del liceo e tre dirigenti della provincia di Torino.
Macrì subì in quell’evento una lesione grave nella parte finale della spina dorsale, costringendolo praticamente alla sedia a rotelle. Tuttavia ciò non gli ha impedito di avere una soddisfacente carriera di atleta paralimpico e ora è uno dei pazienti che sta testando il nuovo dispositivo, una fascia che stimola i nervi lesionati, facilitando la camminata e rendendola inoltre più stabile e veloce.
Il dispositivo si chiama Bioness L300 Go ed il dipartimento in cui è stato sviluppato il progetto di ingegneria biomedica è quello di Ortopedia, Traumatologia e Riabilitazione della Città della Salute di Torino, grande complesso ospedaliero che comprende anche il polo universitario. Questa struttura ha una grande rilevanza a livello nazionale ed europeo sia per l’ampiezza che per la qualità dei servizi offerti.
Questo dispositivo sarà utile anche per i pazienti affetti da malattie del sistema nervoso centrale, come ictus, sclerosi multipla e paralisi cerebrali; si spera che il dispositivo diventi il prima possibile mutuabile, dato che il suo costo si aggira attorno ai 4.800 euro.
Barbara Milano