Di Iacopo Melio
Si chiama Benjamin Russo, ha nove anni ed è diventato noto sul web per aver ritratto uno dei suoi wrestler preferiti, John Cena, utilizzando ben 750 cubi di Rubik. Un’opera così sorprendente che anche il campione della WWE ha condiviso il video virale del ragazzino:
“Confondo le parole. Mi sento molto frustrato e arrabbiato alcune volte… Ma avere la dislessia significa anche poter fare qualcosa di straordinario!”
Si presenta così Benjamin all’inizio del filmato, raccontando della sua dislessia tra tante difficoltà e sfide quotidiane, ma anche soddisfazioni e risultati inaspettati. Tra questi, appunto, quello di saper configurare uno dei più famosi rompicapi al mondo in schemi ben precisi, componendo immagini pazzesche come quella con protagonista Cena.
“La dislessia non è la mia disabilità. La dislessia è il mio super-potere.”
Un “potere” che, come spiegano i suoi genitori Louis e Melanie, in sole cinque ore gli ha permesso di concludere l’intera opera. E lo stesso John Cena ha sottolineato la non-disabilità di Benjamin, ponendo l’accento sul suo talento, commentando così su Twitter:
“Benjamin dimostra coraggio, perseveranza, vulnerabilità, enorme forza… ed è un ARTISTA!”
Certo, oltre alla Bella Storia di Benjamin, è doveroso precisare che non tutte le persone che vivono questo disturbo specifico dell’apprendimento hanno una situazione così serena. Così come, ad esempio, non tutte le persone nello spettro dell’autismo rappresentano lo stereotipo geniale al quale, purtroppo, cinema e letteratura ci hanno abituato negli ultimi anni.
La dislessia comporta difficoltà nelle abilità linguistiche, in particolare nella lettura, rendendo ad esempio i compiti scolastici una gran tortura nei più piccoli quando non è ancora stata diagnosticata. Al tempo stesso, però, può essere “compensata” perfettamente con gli opportuni strumenti, per questo motivo occorre fare una corretta informazione al riguardo.
“I cervelli dislessici sono molto diversi. Il lato destro è spesso più sviluppato, quindi possono essere molto creativi. Credo che lui abbia questa straordinaria capacità a causa della dislessia”, ha commentato la madre alla CNN.
Quel che è certo, eccezionalità a parte, è che l’esempio di Benjamin può far sentire meno disorientate le persone che scoprono di avere questo disturbo dell’apprendimento, dimostrando come le difficoltà si possano affrontare con la giusta attenzione. Così conclude il padre Louis a chi lo ha intervistato:
“La maggior parte della gente vede la dislessia come un confondere parole o mischiare le lettere, e basta. Non parliamo mai delle doti particolari che alcuni dislessici hanno: Benjamin non è il solo! Vorremmo tirar fuori i casi positivi, proprio per eliminare la negatività al riguardo.”
Ottimo servizio per presentare questo ragazzino. La dislessia è una vera tortura per chi la vive. Mio figlio è dislessico e ricordo che tormento fosse per lui andare a scuola e confrontarsi con i compagni all’apparenza più intelligenti. Lui si esprimeva ottimamente con la musica, suonando il clarinetto. Poi, più avanti negli anni, con la pittura di miniature. Più avanti ancora, il mago della matematica. Una volta che il dislessico conosce se stesso, attraverso l’aiuto di personale qualificato, può aggirare gli ostacoli che lo bloccano e lo fanno rallentare. Non sono disabili, sono abili in tante altre cose. Basti pensare che molti geni erano dislessici.
Grazie Rossana, un abbraccio a tu figlio 🙂