Giovanna Crespi, a capo della segretaria della Società italiana di psichiatria forense, interviene su quanto accaduto a Roma, dove lo scorso mercoledì 7 giugno, un papà, convinto di aver lasciato la propria bambina di 14 mesi al nido, scopre dopo 7 ore di averla lasciata in auto e la ritrova senza vita. Ora il padre è indagato per abbandono di minore.
Secondo l’esperta quanto accaduto << non è propriamente classificabile né come “forgotten baby syndrome”, né come amnesia dissociativa >>.
Quindi aggiunge:<< Nel caso del padre che dimentica la figlia in auto e questa muore, si tratta di un tragico incidente in cui è avvenuto un lapsus di memoria specifico. Non è un caso di amnesia dissociativa poiché non coinvolge una perdita di memoria più ampia e persistente né è necessariamente associato a un trauma specifico. È importante sottolineare che ogni situazione è unica e richiede una valutazione accurata da parte di professionisti qualificati per determinare le cause e le implicazioni specifiche nel contesto del caso individuale >>.
Bimba morta in macchina, occorrerà << lavorare attraverso il dolore, la colpa e il senso di perdita che accompagnano un evento del genere >>
La guarigione da una perdita così devastante richiede tempo e pazienza. In questa fase è necessario scegliere con ponderazione le strategie migliori per permettere alla coppia di superare una fase così difficile. Giovanna Crespi ribadisce quanto più volte scritto sulle pagine di questo giornale: << Ognuno affronta il dolore e il lutto in modo diverso >>, e continua:
<< Mi auguro che vengano seguiti fin da subito da professionisti qualificati specializzati in lutto e trauma. Un terapeuta può aiutare la coppia a lavorare attraverso il dolore, la colpa e il senso di perdita che accompagnano un evento del genere. Potranno fornire un ambiente sicuro per esplorare le emozioni e offrire strumenti e strategie di coping specifiche per il lutto. Partecipare a gruppi di sostegno per genitori che hanno subito esperienze simili, inoltre, può essere prezioso. Questi gruppi offrono un ambiente in cui le persone possono condividere le loro esperienze, ricevere sostegno reciproco e imparare da altre persone che stanno attraversando un percorso simile di dolore e guarigione. In un momento così difficile, può essere facile perdersi nella propria tristezza e distanziarsi l’uno dall’altro. È importante fare uno sforzo consapevole per preservare la connessione e l’intimità nella coppia. È fondamentale che entrambi i partner si prendano cura di sé stessi durante questo periodo di lutto e guarigione perché può contribuire a mantenere la forza e la resilienza necessarie per affrontare la situazione>>.
Il papà della bimba risulta essere indagato per abbandono di minore e chiaramente dovrà essere accertata la responsabilità del padre in rapporto alle sue condizioni psichiche. A detta della psichiatra << generalmente i reati intra-familiari sono più facilmente legati alla presenza di un disturbo psichico. Saranno gli esperti a valutare se e come il disturbo mentale possa avere influito sull’ evento. E’ una tragedia terribile sia per il piccolo che per entrambi i genitori che difficilmente riusciranno a superare il trauma. In questi casi, la condanna per il padre, è l’evento stesso che condizionerà il resto della sua vita indipendentemente dalla valutazione giuridica >>.
Una bimba morta in macchina perché il padre era convinto di averla lasciata al nido. Capire perché possa succedere, il percorso che dovrà seguire la coppia e le conseguenze di un’indagine sono tre di tanti altri piccoli tasselli che trasformano questa vicenda in una tragedia da affrontare con lucidità e forza.