Un’ambientazione affascinante, personaggi memorabili, attori straordinari, ecco tutti gli ingredienti di una serie imperdibile: Billions.
Ieri ha esordito in Italia, con i primi due episodi trasmessi su Sky Atlantic, Billions, una delle serie più interessanti di questo 2016. Andata in onda negli Stati Uniti da gennaio ad aprile, la serie di Showtime ha fatto tanto parlare di sé, stupendo per le ottime interpretazioni e la scrittura brillante. Tanto che i critici si aspettano nei prossimi mesi una valanga di candidature e premi per questo prodotto tanto ben congegnato.
Billions è la storia di un antagonismo, un antagonismo totale, idealistico, morale tra i due personaggi principali, quello di Chuck Roades, interpretato da Paul Giamatti, e quello di Bobby Axelrod, interpretato da Damian Lewis.
Il primo è un imbattibile procuratore distrettuale specializzato nella lotta ai miliardari dell’alta finanza che hanno fatto fortuna tramite illeciti, soffiate e corruzione. Il secondo è proprio il re di questi traders finanziari di New York, il più abile, il più ricco, il più famoso.
Arricchitosi sfruttando il dissesto successivo all’11 settembre, Axelrod svolge il suo lavoro cinicamente, agendo sempre al limite della legalità, consapevole che la sua scaltrezza e, soprattutto, i suoi miliardi (i billions del titolo) basteranno a proteggerlo.
Nel primo episodio Chuck Roades decide di iniziare ad indagare su “Axe”, rischiando per la prima volta nella sua carriera in un procedimento legale dall’esito incerto.
Il personaggio di Giamatti agisce guidato da un onesto e reale senso civico, ma non è tutto. Come nelle migliori storie, a complicare le cose c’è una donna, sua moglie Wendy (interpretata dalla Tara di Sons of Anarchy, Maggie Siff). Perché Billions è anche la storia di un triangolo, quello tra Chuck, Wendy e Bobby. Non un triangolo amoroso, ma incentrato sulla fiducia reciproca.
Wendy, infatti, è la psicoterapeuta dell’azienda di Axelrod, una delle persone per lui più importanti perché capace di gestire le fortissime pressioni causate dai “billions” che gravano sulle teste di Bobby e dei suoi dipendenti.
La donna si ritrova così stretta tra due fuochi: da una parte il marito, di cui si fida così tanto da condividere con lui la passione per il sadomaso, vestendo i panni della dominatrice; dall’altra c’è l’uomo che le ha permesso di crescere economicamente e professionalmente, affidandole il suo equilibrio psico-emotivo.
Per Chuck la relazione con la moglie rappresenta il cuore del conflitto e della posta in gioco. Nel loro rapporto trova benzina il motore che spinge in avanti la narrazione fino a vette di alta drammaturgia, dove lo scontro per la legalità e la giustizia tra i due “eroi” diventa di carattere epico.
In sostanza Billions rappresenta un prodotto più che consigliato, quasi imperdibile. Giamatti e Lewis sono semplicemente straordinari e vestono i panni dei loro personaggi con una naturalezza magistrale: non potrete fare a meno di amarli in tutte le loro complesse sfaccettature, nelle debolezze che si nascondono dietro le maschere di invincibilità e sfrontatezza.
Recuperate, se ve li siete persi, i primi due episodi e seguite la serie fino al finale: non ve ne pentirete!