In seguito all’elezione di Lukashenko le tensioni in Bielorussia non sembrano placarsi. Secondo il governo bielorusso, l’Europa sarebbe colpevole di aver interferito negli affari interni del paese.
Fa scalpore la dichiarazione di Vladimir Makei, ministro degli esteri della Bielorussia, che pubblicamente afferma:
L’occidente fomenta caos e anarchia.
Ciò però non fa altro che alimentare ulteriormente le tensioni di questo paese, già profondamente scosso dalle rivolte e dal malcontento generale. E’ l’ennesima pressione sulle spalle di un popolo stremato, all’indomani della vittoria di Lukashenko, riconfermato nelle scorse elezioni.
La vicenda
L’ascesa al potere di Aleksandr Lukashenko, politico bielorusso ed ex militare, ha inizio nel 1990, con l’elezione al Parlamento della Repubblica Socialista Sovietica di Bielorussia. Da allora, Lukashenko ha costruito l’immagine del politico rassicurante, difensore di una patria smarrita dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Un controllo totale che dal 1994 non ha trovato rivali, fino ad arrivare alle ultime elezioni. La presidenza senza fine di Lukashenko è stata messa in discussione lo scorso agosto. I cittadini bielorussi hanno accolto negativamente gli esiti elettorali, dando vita a una spirale di manifestazioni popolari, talvolta duramente represse. Le violenze dei militari di Lukashenko e le rappresaglie politiche ai danni degli oppositori non hanno smorzato le tensioni che, a un mese di distanza, non accennano a placarsi.
L’occidente “fomenta caos e anarchia”
Secondo il ministro degli esteri Makei, però, la situazione in Bielorussia è aggravata dal supporto che l’occidente mostra ai rivoltosi.
Vi sono tentativi di destabilizzare gli equilibri del nostro paese.
ha dichiarato in videoconferenza, affermando che:
Le interferenze nella politica interna e le sanzioni imposte alla Bielorussia non faranno altro che peggiorare la situazione.
Dichiarazioni espresse in risposta alle parole del presidente francese, Emmanuel Macron, dopo che l’Unione Europea non ha riconosciuto la legittimità democratica di Lukashenko. Macron ha aggiunto che:
Lukashenko deve andarsene.
Una presa di posizione che, per il ministro degli esteri bielorusso, sarebbe un tentativo dell’occidente di fomentare “caos e anarchia” all’interno del paese.
Mentre il neo-presidente giura da capo dello Stato quasi in segreto – gettandosi tra le braccia di Putin – l’Europa è dalla parte dei cittadini bielorussi. Affinché questo popolo abbia il diritto e la libertà di decidere del proprio futuro.
Maria Cristina Odierna