Biden autorizza l’Ucraina a utilizzare i missili a lungo raggio in territorio russo
Nella giornata di domenica 17 novembre, secondo quanto riportato da numerosi quotidiani statunitensi, il presidente Joe Biden ha autorizzato l’Ucraina a utilizzare i missili a lungo raggio per colpire obiettivi in territorio russo. L’amministrazione americana non ha ancora confermato le speculazioni, ma il numero di fonti che hanno riportato la notizia non sembra lasciare molto spazio a dubbi.
La decisione di consentire l’impiego dei missili a lungo raggio di produzione statunitense, i cosiddetti ATACMS (Army Tactical Missile System), per colpire la Federazione Russa, rappresenta un’importante svolta nell’approccio della presidenza Biden al conflitto in Ucraina. I missili ATACMS erano stati consegnati a Kyiv all’inizio di questo anno, tuttavia, la Casa Bianca aveva imposto restrizioni sul loro utilizzo, inclusa la possibilità di colpire in profondità nel territorio russo.
L’approvazione di Washington è arrivata dopo mesi che il governo ucraino ha richiesto agli alleati di rimuovere quante più limitazioni possibili sulle capacità del Paese di difendersi dagli attacchi russi. Fino ad ora, l’utilizzo degli ATACMS era stato consentito solamente a protezione dei territori ucraini e non in funzione offensiva. L’amministrazione Biden aveva proibito l’utilizzo delle armi a lungo raggio principalmente per la paura che ciò avrebbe portato a un’escalation del conflitto la quale, però, è comunque avvenuta quando Mosca ha deciso di coinvolgere la Corea del Nord nella guerra.
L’autorizzazione da parte del governo statunitense arriva in un momento complicato per l’Ucraina sul campo di battaglia. Da una parte, l’avanzata dell’esercito russo nelle regioni di Donec’k e Luhans’k e, dall’altra, il dispiegamento dei soldati nordcoreani nella regione russa di Kursk, parzialmente occupata dalle forze ucraine. Il governo russo, che per mesi ha minimizzato le conquiste dell’esercito ucraino sul proprio territorio, sembra ora intenzionato a riprenderne il controllo. Secondo le fonti, il Cremlino avrebbe posizionato fino a 50.000 uomini al confine della regione, inclusi gli oltre 10.000 soldati inviati dal regime di Pyongyang.
La decisione di Biden sembra inoltre essere stata dettata dal risultato delle elezioni presidenziali americane, che hanno decretato la vittoria di Donald Trump, il quale ha minacciato a più riprese una riduzione del supporto a Kyiv. Secondo gli osservatori, la mossa di Biden è stata pensata per essere “a prova di Trump”. L’amministrazione statunitense in carica vorrebbe offrire il maggior sostegno possibile all’Ucraina in vista del secondo insediamento dell’ex presidente repubblicano alla Casa Bianca, ufficialmente previsto il 20 gennaio 2025, il giorno dell’inaugurazione presidenziale.
Sulla decisione degli Stati Uniti di autorizzare l’Ucraina a utilizzare i missili ATACMS per colpire la Russia non si sanno ancora molti dettagli. Secondo le parole di funzionari americani, è probabile che il consenso al lancio dei missili a lungo raggio in territorio russo sarà dato di volta in volta. Si tratterebbe dunque di attacchi limitati contro obiettivi accordati in precedenza.
Secondo Le Figaro, anche Francia e Gran Bretagna autorizzeranno a loro volta Kyiv a utilizzare i propri missili a lungo raggio già inviati all’esercito ucraino.
La reazione di Zelensky e cosa cambierebbe per l’Ucraina
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto le notizie con cautela. In un post pubblicato su X domenica notte, ha ringraziato gli alleati per il supporto fornito tramite l’invio di sistemi di difesa aerei e missili, specificando però che l’Ucraina non ha ancora ricevuto il materiale bellico necessario affinché la capacità di respingere gli attacchi russi sia adeguata. Zelensky si è detto consapevole delle speculazioni sui media, tuttavia, ha anche affermato che “gli attacchi non vengono eseguiti con le parole”.
L’utilizzo di missili in grado di penetrare in profondità in territorio russo non cambierà radicalmente il corso della guerra, ma potrebbe concretamente aumentare le capacità di difesa di Kyiv dagli attacchi russi, oltre che garantire una maggiore capacità di fuoco. Secondo quanto dichiarato dai funzionari statunitensi, l’obiettivo è permettere a Kyiv di colpire le truppe che il governo russo sta ammassando nei pressi della regione di Kursk. Nello specifico, l’Ucraina potrebbe impiegare gli ATACMS per colpire postazioni russe, depositi di munizioni, attrezzature militari e linee di rifornimento.
I missili ATACMS sono in grado di colpire obiettivi a circa 300 chilometri di distanza, una portata superiore rispetto a quella di missili a corto raggio e droni che le forze ucraine hanno finora impiegato per colpire gli obiettivi sul territorio russo. I missili a lungo raggio permetterebbero inoltre all’Ucraina di infliggere danni più significativi all’esercito di Mosca e rallentarne eventuali avanzate. Nella migliore delle ipotesi, potrebbero aiutare Kyiv a mantenere sotto il proprio controllo i territori russi occupati a Kursk, fatto che garantirebbe un maggiore potere contrattuale in vista di futuri negoziati con la Russia.