Forza Nuova vigilerà alla messa di Don Biancalani

Biancalani

I militanti di Forza Nuova hanno deciso di andare a vigilare la messa di Don Biancalani. Il parroco che ha scatenato l’ira di molti “haters” (e di Salvini) per aver portato un gruppo di immigrati in piscina, sarà sorvegliato durante la sua funzione dagli esponenti di un partito di estrema destra. Lo scopo di questi ultimi sarebbe verificare la sua “effettiva dottrina”.

Pochi giorni fa, il prete toscano aveva pubblicato sul suo profilo Facebook una foto con dei giovani di colore presso una piscina di Pistoia. Nel commento ha definito i ragazzi immigrati come la sua “patria”, i razzisti ed i fascisti come suoi “nemici”. Il suo profilo è stato inondato di insulti in poche ore. Matteo Salvini non ha desistito dall’accusare Biancalani di essere “anti-italiano“.




Il caso di Pistoia, diventato una questione politica a tutti gli effetti, ha diviso l’opinione di cittadini e partiti. Da una parte la mozione del consiglio regionale che esprime solidarietà per il sacerdote e condanna le incitazioni all’odio, dall’altra l’astio dei partiti di estrema destra. Così i rappresentanti di Forza Nuova hanno deciso di auto nominarsi “ispettori” della dottrina di Biancalani.

Ormai alcuni preti pensano che fare una foto con immigrati in piscina e lanciare anatemi contro i fascisti sia fare religioni. Peccato che per noi il motto Dio Patria Famiglia sia oggi più che mai valido e di certo non lasceremo questi principi alla berlina di chi si rifà alle perverse idee del lobbista Soros. Visto che don Biancalani afferma di interpretare alla lettera la dottrina cattolica i militanti forzanovisti assisteranno alla sua messa.

Ha dichiarato il coordinatore regionale di Forza Nuova Toscana, Leonardo Cabras.

Eppure il prete toscano non si sente colpevole per aver disonorato la sua patria in alcun modo. In effetti, non ha fatto altro che portare dei ragazzi in piscina come ricompensa per un’attività di volontariato che hanno svolto con dedizione per la sua parrocchia. Un gesto poco lontano dai principi di accoglienza e solidarietà previsti dalla sua professione.

Grigorij Silaev

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