Berlusconi annuncia la creazione di un nuovo partito, federato con Forza Italia: Altra Italia
Le motivazioni che spingono il leader di centro-destra verso la creazione di Altra Italia sono molteplici. Il primo fattore, sotto gli occhi di tutti, risiede nell’indebolimento, ormai cronico e quasi irrisolvibile, di Forza Italia. Nella situazione attuale, infatti, la sopravvivenza del partito Berlusconiano, ormai ridotta a terza forza dello schieramento di destra, è tutt’altro che scontata. Per spiegare questo collasso è sufficiente prendere in esame tre elementi non secondari. Per prima cosa il partito è stato fortemente penalizzato dall’ingombrante presenza del suo leader, appunto Berlusconi, che ha più volte soffocato l’emergere di ulteriori personalità di spicco a lui alternative. Il risultato di questo atteggiamento è facilmente comprensibile: quando l’elettorato ha perso fiducia nel leader, immediatamente, ha perso fiducia anche nel partito.
Gli altri due elementi che spiegano il drastico declino di Forza Italia, invece, sono di matrice ideologica. Il liberismo di Berlusconi, infatti, rappresenta, a destra dello schieramento, una peculiare eccezione. La destra, infatti, negli ultimi anni, si è sempre più scollata dall’ideologia liberista per abbracciare le opinioni sovraniste. Nello stesso momento, a sinistra dello schieramento, il PD e, ancor più, i renziani, s’impadronivano delle parole d’ordine di Forza Italia, strappando definitivamente il liberismo alla destra italiana.
Forza Italia si è dunque trovata chiusa tra due fuochi che, rapidamente, ne hanno eroso il bacino elettorale.
Gli elettori fedeli alla destra non si son fatti problemi ad abbracciare, a loro volta, il sovranismo. Molti altri elettori invece, più moderati, hanno scelto di seguire la componente renziana del PD. Attualmente, inoltre, molti sondaggi mettono in luce come Italia Viva, il nuovo partito di Matteo Renzi, che ha più volte aperto le porte agli elettori berlusconiani, stia effettivamente sottraendo allo schieramento di centro-destra ulteriori punti percentuali.
Mentre l’ideologia della destra muove verso il sovranismo, Renzi si appropria dell’ideologia berlusconiana, condannando Forza Italia alla scomparsa. Questi sono i principali motivi che hanno spinto Berclusoni verso l’annuncio relativo alla creazione di Altra Italia. L’imperativo è quello di offrire un’alternativa alla destra Sovranista, ma anche quello di arginare i danni del “furto ideologico” messo in atto dai renziani.
Le motivazioni strategiche, però, non sono le sole. Nella mente di Berlusconi, infatti, si fa sempre più impellente la necessità di cercare un successore. Quello stesso successore che, in Forza Italia, sarebbe stato rapidamente soffocato e allontanato dalla mastodontica presenza totalizzante di Berlusconi. Per questo motivo Altra Italia dovrà reggersi su due capisaldi fondamentali. Il primo è la partecipazione giovanile mentre il secondo è l’apertura verso la società civile, attraendo al suo interno imprenditori, liberi professionisti e simili.
Tutto questo, a conti fatti, sembra però anche un modo per abbandonare Forza Italia a se stessa.
All’interno del partito, infatti, lo scontento è palpabile. In molti, tra cui Mara Carfagna, lamentano l’eccessiva dipendenza nei confronti della lega. Si criticano aspramente i silenzi e l’immobilismo mentre si programmano fughe e piani B, per salvarsi un attimo prima della catastrofe. Per molti, forse, la possibilità di confluire nello schieramento renziano diventa sempre più probabile. Resta solo da capire, dunque, se Altra Italia sarà in grado di arginare questa crisi o se, invece, sancirà la morte di Forza Italia e una plausibile scomparsa del Cavaliere dalla scena politica.
Andrea Pezzotta