La American Thoracic Society ha dato notizia di una ricerca condotta dal Comitato ambientale del Forum of International Respiratory Societies (FIRS) che è stata pubblicata sulla sua rivista scientifica Annals of the American Thoracic Society.
La ricerca sui benefici della riduzione dell’inquinamento ha dato risultati quasi sorprendenti, la sorpresa non sta nel fatto, abbastanza ovvio, che un cambiamento in meglio della qualità dell’aria abbia un effetto positivo sulla salute, ma nell’entità e nella quasi immediatezza dei benefici.
Scopo della ricerca firmata come primo autore dal professor Dean Schraufnagel dell’Università dell’Illinois e membro della ATS era proprio quantificare i risultati di un miglioramento dell’aria e i tempi.
Sono quindi stata analizzati i dati di varie situazioni in cui per un motivo o per l’altro l’ambiente era migliorato, ad esempio nello Utah a seguito della chiusura per 13 mesi di un’acciaieria si sono registrati:
_ il 50% in meno di ricoveri per polmoniti, pleuriti, bronchiti e asma;
_ un meno 40% di assenteismo scolastico;
_ una riduzione della mortalità giornaliera del 16% per ogni centro microgrammi per metrocubo in meno di polveri sottili;
_ e una diminuzione dei parti prematuri.
Nel 1996 ad Atlanta in Georgia si tennero i giochi olimpici, numerose strade della città furono chiuse per permettere agli atleti di giungere in tempo alle competizioni, un “effetto collaterale” che i ricoveri di bambini per asma calarono del 40% e quelli in emergenza dell’11%.
Il fenomeno legato ai giochi olimpici si è ripetuto in maniera simile per le più recenti Olimpiadi di Pechino.
Ma anche benefici della riduzione dell’inquinamento domestico non sono da trascurare, in Nigeria le famiglie che avevano stufe da cucina pulite durante tutta la gravidanza hanno sperimentato: peso maggiore alla nascita, gestazione mediamente più lunga (cioè meno nascite premature) e decremento della morte perinatale (cioè di feti o di neonati subito dopo la nascita).
Inoltre esaminando dati dell’EPA (l’agenzia per l’ambiente americana) si è scoperto che il Clean Air Act (legge per la protezione dell’aria emanata nel 1963) in termini economici di costi/benefici è la più redditizia misura di salute pubblica mai implementata negli USA, il rapporto tra i costi economici causati dalle limitazioni e i risparmi generati dai benefici per la salute è di 32 a 1 a favore di questi ultimi.
Non è mai troppo presto per iniziare ad agire, sono stati registrati casi di benefici per la salute dopo una settimana dall’attuazione delle misure.
Dunque abbiamo immediatezza dei risultati e risparmio economico, non si vede come le amministrazioni di ogni livello, da quelle locali a quelle nazionali e internazionali possano mancare di incrementare le loro iniziative.
Roberto Todini