Il fatto che un consumo moderato di vino abbia effetti benefici sulla salute è cosa risaputa dai più, che tra i benefici del vino ci sia anche una funzione protettiva dei neuroni è qualcosa pure conosciuto su cui si indagava da tempo, lo studio pubblicato recentemente su Frontiers in nutrition svela il meccanismo che sta dietro questa funzione protettiva che è efficace anche nel contrastare le primissime fasi di devastanti malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Benefici del vino: a volte sono indiretti
L’intuizione dei ricercatori (provenienti da tre diverse istituzioni: Instituto de Investigación en Ciencias de la Alimentación di Madrid, School of Chemistry, Food and Pharmacy, University of Reading e Beckman Institute for Advanced Science and Technology, University of Illinois Urbana–Champaign) è stata di puntare la loro attenzione non sulle proprietà delle sostanze contenute nel vino, ma sui metaboliti, cioè i prodotti della digestione del vino dopo che è passato nell’intestino.
Per prima cosa i ricercatori hanno analizzato feci e urina di persone che consumano vino in quantità moderata me con regolarità, poi hanno selezionato alcuni metaboliti e li hanno aggiunti a cellule umane sotto condizioni di stress simili a quelle delle prime fasi delle malattie neurodegenerative che normalmente portano a disfunzione e morte dei neuroni. Il risultato è stato che i metaboliti in effetti prevenivano la morte delle cellule.
Conferma dell’ipotesi che i benefici del cibo non sono uguali per tutti
Il risultato che più ha meravigliato i ricercatori è stato scoprire che i differenti metaboliti prodotti dalla digestione del vino hanno una capacità di protezione diversa, poiché il tipo di metaboliti dipendono dal nostro microbiota intestinale questo vuol dire che l’efficacia di questa protezione varierà da individuo a individuo. Si tratta dunque di una conferma dell’ipotesi che gli individui beneficiano degli effetti dei cibi in maniera diversa, una cosa da tenere presente negli studi sugli effetti dell’alimentazione sulla salute. La dottoressa Esteban-Fernández, autore principale dello studio ora sostiene la necessità di investigare ulteriormente i meccanismi di come la dieta influisca sulle normali funzioni cerebrali.
La Fernández si occupa degli effetti dell’alimentazione sulla salute e dell’importanza di curarsi a tavola, ma chiariamo: si tratta di una scienziata seria non di una alternativa ciarlatana, non sostiene di poter abbandonare le medicine, inoltre dice che è importante non essere ossessionati dalla dieta e sfatare le tante bufale sul cibo che girano. Informare le persone sull’importanza della dieta per la salute e sfatare i falsi miti sono attività complementari che devono andare di pari passo.
Roberto Todini