In Belgio è stato eseguito il primo caso di eutanasia su un bambino. Il Belgio è l’unico paese al mondo, che dal 2014, ha una legge sull’eutanasia dei minori.
Il primo caso di eutanasia su un minore è avvenuto in Belgio, l’unico paese al mondo che nel 2014 ha approvato una legge in materia. “Per la prima volta nel nostro Paese un minorenne è morto per eutanasia“, così riporta il giornale fiammingo Het Nieuwsblad.
Circa il minore e la sua malattia non si conoscono ulteriori dettagli, solamente che il decesso è avvenuto nelle Fiandre. Nel 2014, infatti, è stata proclamata una legge che permette ai genitori di praticare l’eutanasia sui propri figli, che hanno malattie terminali. Il caso però deve seguire un iter ben preciso: bisogna farne richiesta al medico curante che ha l’obbligo a sua volta di mettere a conoscenza il Dipartimento di controllo federale e valutazione dell’eutanasia, l’ente deputato a fornire l’autorizzazione.
Il bambino in questione ha il diritto di esprimere la sua volontà. Il capo del Dipartimento, Wim Distelmans, ha dichiarato: «Fortunatamente ci sono pochissimi casi di bambini che ci vengono sottoposti, ma questo non significa che dobbiamo rifiutare loro il diritto a una morte dignitosa». (Fonte: Corriere.it)
Il Belgio è uno dei pochi paesi al mondo, insieme a Lussemburgo, Olanda, Colombia, ad aver una legge che consenta l’eutanasia. Il paziente deve sopportare atroci sofferenze fisiche e psicologiche, al fine di poter richiedere la morte per eutanasia. Per ciò che riguarda l’Italia, una proposta di legge è stata fatta nel 2013, con il deposito in Parlamento di 67 mila firme da parte dei Radicali.
Il caso del minore sottoposto ad eutanasia, riapre sicuramente il dibattito sui media, che si occupano di questo importante tema solamente per fare notizia. Il tema dell’eutanasia è un tema che merita il suo spazio, nelle discussioni parlamentari, perchè tratta del tema della sofferenza umana legata alla malattia.
La malattia, in special modo quella terminale, oggi, è una costante della società odierna. Numerosi sono i malati che vengono sottoposti a cure invalidanti e vivono quotidianamente atroci sofferenze.
Il tema della vita e della morte pone un problema di non facile soluzione. Vivere soffrendo o morire e mettere fine alla sofferenza che non ci permette di vivere dignitosamente? Una questione a cui dare risposta non è facile, perchè presuppone che la morte “sia data” da qualcun altro e non avvenga per cause naturali.
Nel caso in cui si tratti della vita di un bambino, la questione è ancora di più difficile risoluzione.
Legiferare in tal senso è però un dovere morale. Un paese deve essere cosciente di questi temi e deve dare una risposta al cittadino, positiva o negativa che sia, ma deve esserci. La presa di posizione su temi delicati come quelli dell’eutanasia è un dovere delle istituzioni del governo.
Troppe sono le persone che soffrono e troppe sono le persone che hanno bisogno di avere una risposta alla loro sofferenza.
Laura Maiellaro