Beitar Jerusalem, sceicco musulmano compra il club “più razzista” d’Israele

Beitar Jerusalem

I tifosi stessi, nei cori durante le partite, lo ritengono orgogliosamente il club “più razzista d’Israele”. Sono arrivati al punto di definire “terroristi” i giocatori arabi delle squadre avversarie. Si sono opposti in ogni modo all’acquisto di giocatori di fede musulmana. Stiamo parlando del Beitar Jerusalem, squadra israeliana famosa per la tifoseria di destra e ultra-nazionalista. Eppure, uno sceicco musulmano, Hamad bin Khalifa al-Nahyan, ha appena acquistato il 50% delle quote del club.




Uffici bruciati e stadio abbandonato

Ma, prima di capire come ciò sia stato possibile, facciamo un passo indietro. Come riporta l'”Economist”, nel 2013, quando il club ha provato ad acquistare due giocatori ceceni di fede musulmana, una frangia estremista della tifoseria ha dato fuoco agli uffici della società. Quando uno dei due giocatori ha segnato la sua prima rete, molti tifosi hanno abbandonato lo stadio in segno di protesta. Ben presto, i due giocatori sono stati costretti a lasciare la squadra.

Recentemente, gli atteggiamenti della tifoseria del Beitar Jerusalem si stanno lentamente modificando. Ciò, anche grazie al presidente Moshe Hogeg, rimasto co-proprietario, che ha pubblicamente invitato i tifosi ad evitare atteggiamenti razzisti, quali ancora troppi se ne vedono nel mondo del calcio. Inoltre, un documentario, dal titolo “Forever pure” (così si definiscono i tifosi del Beitar Jerusalem), ha evidenziato i comportamenti delle frange estremiste della tifoseria, spingendo quelle più moderate a esprimere maggiormente le proprie posizioni. Non manca, tuttavia, chi, dopo l’acquisto del club da parte dello sceicco Hamad bin Khalifa al-Nahyan, ha imbrattato i muri dello stadio di casa con la scritta: “La guerra è appena cominciata”.

Calcio e politica

Ma come mai uno sceicco musulmano ha deciso di comprare un club israeliano? Innanzitutto, è utile chiarire la sua origine. Hamad bin Khalifa al-Nahyan è cugino di Muhammad bin Zayed, principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti. Stato che, a settembre, con la regia degli Stati Uniti, ha firmato, con Israele e Bahrain, i cosiddetti “Accordi di Abramo”. Accordi volti a normalizzare le relazioni tra questi stati, tesi da anni a causa della questione palestinese. Dunque, il gesto dello sceicco Hamad bin Khalifa al-Nahyan è da interpretare, alla luce di questo quadro, come una dimostrazione effettiva della validità di questi accordi. A corroborare la tesi di un acquisto con finalità politiche e diplomatiche anche il fatto che Benjamin Netanyahu, Primo ministro israeliano e fautore degli Accordi, sia tifoso del Beitar Jerusalem.

Simone Guandalini

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