Bebe Vio: la “ragazza magica” che sfida la logica

Bebe Vio

Bebe Vio è una forza della natura, che non risponde alle regole comuni, perchè lei è semplicemente…oltre. Beatrice (questo il suo vero nome) ha da poco vinto con l’Italia la Coppa del Mondo a squadre, nei campionati che si sono tenuti a Tbilisi, in Georgia. E non vuole certo fermarsi qui: le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono già il suo obiettivo.

Nata a Venezia nel 1997, seconda di 3 fratelli, Bebe ha sempre avuto un sacco di interessi, fin da bambina. Lo studio, il disegno, gli Scout e… la scherma, che presto diventa la sua più grande passione. Vive serena e spensierata, come ogni bambino dovrebbe fare.

Tutto cambia un giorno di Novembre del 2008. Bebe viene ricoverata d’urgenza a causa dell’aggravarsi della cefalea e della febbre di cui soffre da qualche giorno. Trasportata all’ospedale di Padova, i medici che l’hanno in cura, diagnosticano un male terrificante: un episodio di meningite da meningococco di gruppo C.

Bebe deve lottare, si trova in bilico tra la vita e la morte. Per salvarle la vita vengono prese decisioni drastiche: i medici le amputano prima le gambe (da sotto le ginocchia) e poi gli avambracci. Le condizioni si stabilizzano ma rimangono drammatiche: Bebe Vio trascorrerà più di cento giorni in ospedale dividendosi tra il reparto di chirurgia plastica e il reparto di terapia intensiva.

La nuova vita di Bebe Vio

Dimessa dall’ospedale di Padova, torna a Mogliano Veneto dove ricomincia ad andare a scuola e la riabilitazione. Non c’è spazio per la scherma, Bebe preferisce dedicarsi all’equitazione. Ma dura poco.

L’amore per il fioretto ritorna prepotente come un temporale e lei riprende in mano la spada. Dovrà attendere l’inizio del 2010 per ricevere le protesi per tirare di scherma, realizzate dal Centro Protesi di Budrio in collaborazione con il Comitato Paralimpico Italiano.

Bebe comincia così le sue sessioni di allenamento tra Padova, Roma e Bologna insieme a due dei migliori allenatori di scherma al mondo, Fabio Giovannini e il polacco Ryszard Zub. I sogni prendono forma e Bebe è tosta, determinata e dal talento immenso.

Dal 2012 in poi collezioni enormi successi: Campionati Italiani, Coppa del Mondo ed Europei individuali e a squadre fino alle Paralimpiadi di Rio. Bebe è semplicemente imbattibile.

La vita di Bebe Vio è forza, tragedia, volontà, impegno: la sua storia deve essere un esempio. Per tutti.

Alberto Pastori

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