Richiesta di archiviazione, per mancanza di dolo, dell’indagine sul video dell’arrivo di Battisti a Ciampino lo scorso 14 gennaio. La richiesta è stata inviata al Tribunale dei Ministri.
Il video dell’arrivo del latitante Cesare Battisti e pubblicato dal Ministro delle Giustizia, Alfonso Bonafede, suscitò parecchie polemiche. Così come lo show che il pentastellato, assieme al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, hanno messo in scena durante l’arrivo di Battisti a Ciampino. Non solo critiche ma anche l’iscrizione nel registro degli indagati per i due ministri del governo giallo-verde. Il guardasigilli e il vicepremier infatti, sono indagati per la vicenda del video – pubblicato da Bonafede sul suo profilo facebook – dell’arrivo dell’ex terrorista all’aeroporto. L’ipotesi di reato? Mancata tutela della libertà della persona arrestata. L’appello è all’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo sul “divieto di trattamenti disumani e degradanti“.
Il video-spot dell’arrivo
Lo scorso 14 gennaio, il latitante Cesare Battisti, appena estradato dalla Bolivia, atterra all’aeroporto di Ciampino. Ad attenderlo il vicepremier Salvini e il Ministro della giustizia Bonafede. L’arrivo di Battisti, immortalato nel video del guardasigilli, viene pubblicato – con tanto di musica – sul suo profilo facebook. Nel video sono riprese le varie fasi dell’arrivo dell’ex latitante comprese le procedure di fotosegnalamento e quelle dell’impronte digitali.
Le polemiche non si sono fatte attendere ed in molti hanno notato un probabile agente sotto copertura che, nelle immagini lo si vede chiaramente, tenta di coprirsi il volto. A sollevare polemiche fu sin da subito, il Presidente degli avvocati penalisti di Roma, Cesare Placanica, che annunciò un esposto alla Magistratura per verificare se il video violasse ” il divieto di pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale”. In particolare mentre la stessa si trovava sottoposto all’uso di manette ai polsi e quindi, ad altro mezzo di coercizione fisica. Il ministro Bonafede si è difeso sostenendo che il video aveva lo scopo di dare tributo alla Polizia.
L’esposto
A firma della Camera Penale della Capitale, fa riferimento all’articolo 114 del codice di procedura che vieta appunto la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale. Si cita poi l‘articolo 42 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede che “nelle traduzioni siano adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità”.
Ma i magistrati romani, che hanno esaminato il video dell’arrivo di Battisti, hanno deciso di chiedere l’archiviazione nell’atto di trasmissione al Tribunale dei Ministri. Ora la decisione spetta a quest’ultimo che tuttavia, come già dimostrato col caso della nave Diciotti, non è del tutto scontata.
Francesca Peracchio