Battaglione Azov su Facebook, cos’è e perché è permesso elogiarlo

Battaglione Azov su Facebook

http://steigan.no/2014/10/11/den-nazistiske-azov-regimentet-integreres-i-den-ukrainske-nasjonalgarden

Oggi è possibile elogiare il battaglione Azov su Facebook, una forza paramilitare neonazista ucraina

Cos’è il battaglione Azov

In merito all’invasione dell’Ucraina, il Presidente russo Vladimir Putin ha più volte nominato i “neonazisti ucraini“. Ma a chi si riferisce?

L’esercito ucraino comprende circa 30 brigate di volontari, di cui alcune composte da civili neonazisti. Tra questi c’è il Battaglione Azov.
Il fondatore del gruppo è Andriy Biletsky , il cosidetto “Führer bianco“, ex-militare considerato un difensore della razza pura ucraina.
Il simbolo del battaglione comprende una runa germanica, il Wolfsangel, su uno sfondo che richiama la bandiera nazionale.

Il battaglione Azov si costituisce nel 2014, come gruppo paramilitare dedicato a combattere e sopprimere i militanti filo-russi del Donbass.
Tristemente noto per i suoi crimini, tra cui saccheggi, torture ed esecuzioni, è divenuto un simbolo per gruppi neonazisti di tutta Europa.
Nel 2016 l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha denunciato le violenze del battaglione.
Nonostante ciò, il gruppo comprende oggi più di 2000 miliziani ed è parte della Guardia nazionale ucraina.




Dalla fusione con altri gruppi estremisti si origina la “Milizia Nazionale“, un gruppo di civili volontari mai riconosciuto ufficialmente da Kiev.
Il suo programma prevede uno “sviluppo sociale”, che comprende la discriminazione delle minoranze etniche, rom, e LGBT+. Organizza, inoltre, gruppi estivi per bambini e iniziative di propaganda.
Le denunce da parte della popolazione sono state molte, ma nessuna è veramente arrivata in fondo a causa dei rapporti più o meno velati con le forze dell’ordine ucraine.

Elogiare un gruppo neonazista

Nel 2019 Facebook aveva vietato gli elogi al battaglione, considerandolo alla stessa maniera del Ku Klux Klan e dello Stato Islamico.
Oggi, però, il divieto è stato tolto ed è permesso esprimere commenti positivi verso le milizie neonaziste.
Seppur rimanga vietato per il battaglione pubblicare post e reclutare militanti.
Alle polemiche nate da questa decisione, ha risposto un portavoce di Meta, società a capo di Facebook.

Per il momento, stiamo facendo una piccola eccezione per gli elogi al battaglione Azov rigorosamente nel contesto della difesa dell’Ucraina,

Ma stiamo continuando a vietare tutti i discorsi di odio, il simbolismo dell’odio, il supporto o la rappresentazione del reggimento Azov.

Vero è che la resistenza ucraina comprende anche diversi gruppi di militanti neonazisti e, senza di loro, la resistenza non sarebbe probabilmente così forte.
Ma elogiare il battaglione Azov su Facebook implica non considerare i crimini che hanno compiuto contro degli innocenti, tra cui cittadini ucraini stessi.

Mentre noi, da lontano, apprezziamo quello che stanno facendo questi militanti, gli ucraini si ricordano bene le loro azioni. E non sono sicuramente ricordi piacevoli.

Giulia Calvani

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