Negli ultimi anni abbiamo visto innalzarsi un universo popolato da un infinità di Comics movies, dell’universo Marvel/Disney. L’attesissimo comic-movie, destinato a lanciare l’universo cinematografico DC è senz’altro “Batman v Superman: Dawn of justice“.
Questa volta però, la storia non è facile come sembra. Si parla dei più grandi supereroi mai conosciuti ed ognuno di loro è attorniato da legioni di fans, accaniti e ben preparati sull’argomento; collezionisti voraci, attenti appassionati di pellicole del genere, che non si accontentano di una pellicola messa su alla buona, nè di una storia con carenza di particolari, sopratutto per quanto riguarda la personalità dei due soggetti. Non dei registi, ma che potrebbero esserlo.
Tutti sappiamo che, sia Batman, sia Superman, sono due supereroi con delle personalità molto distinte e tormentate da episodi traumatici che hanno segnato la loro infanzia prima, e la loro vita in generale poi.
Conosciamo tutti Clark Kent, il suo essere arrivato sulla terra ed i suoi incredibili poteri. Ma la storia dell’uomo d’acciaio è costellata da gravi carenze; per prima la sua adolescenza, dove, costretto a nascondere i suoi poteri per essere accettato, deciderà di inventare la personalità insicura, impacciata e anche un pò vigliacca del “povero Clark”.
L’altra faccia della medaglia è costituita da Bruce Wayne; e chi non conosce la storia di Bruce/Batman? L’omicidio dei genitori, la mancanza di giustizia sostanziale, in una città governata dalla corruzione e dalla violenza, porteranno l’uomo pipistrello a imporsi un codice morale, estremo e implacabile, dove esiste una sola regola: “il crimine non può essere tollerato”.
“Batman v Superman” è uscito da pochi giorni nelle sale e ha già creato due eserciti di fans contrapposti; da un lato i fans di Superman, che giudicano l’uomo d’acciaio di Zack Snyder troppo superficiale, dove la sua storia passata viene messa troppo da parte, per far luce ad un blockbuster commerciale, pieno di esplosioni e scenografie alla “Transformers”.
Poi, troviamo i fans del Cavaliere oscuro, e qui la faccenda è ancora più complicata; già in precedenza divisi fra fans di Tim Burton, che accusavano il troppo “reale” Batman di Christopher Nolan, adesso siamo di fronte ad un altra scissione.
“Il cavaliere oscuro” di Nolan è ormai noto per aver rivoluzionato il mondo dei cine-comics. Prima dell’uscita del film di Snyder, si era d’accordo sul fatto che sia le pellicole di Tim Burton che quelle di Nolan, rappresentassero comunque il “vero” Batman, nei suoi più reconditi abissi psicologici ed una totale fedeltà al fumetto d’origine.
Adesso, anche se troviamo un Ben Affleck al massimo della forma, si viene a creare una spaccatura che rende i maniaci dell’uomo pipistrello molto scettici. Molti sostengono che Bruce Wayne, nella nuova pellicola, sia troppo cinico e presuntuoso, dove la mancanza totale di sentimenti copra totalmente, i veri motivi per cui Batman combatte; per altri, invece, Affleck rappresenta ciò che Batman avrebbe sempre dovuto essere, un eroe solitario, senza troppi sentimenti, venuto per punire, non per processare.
L’altra nicchia di osservatori, si trova nel mezzo; Bale o Affleck? Il confronto è a dir poco all’ultimo sangue. A prescindere dal gusto personale, ci troviamo di fronte a due dilemmi. La domanda da farsi forse è: Bisogna osservare quale sia stato il miglior attore, o dobbiamo osservare quale tra i due è il miglior film? Christian Bale è stato senz’altro il Batman migliore della storia del cinema, ma è stata la magistralità generale della pellicola a renderlo tale ai nostri occhi? Oppure Ben Affleck è riuscito ad incarnare la natura di Batman, come nessuno era mai riuscito a fare davvero? Domande alle quali non è facile rispondere.
Per molti critici, la pellicola di Snyder è stata forse, troppo riempita di personaggi che avrebbero dovuto avere più tempo e calma per presentarsi. Il sogno di vedere finalmente un epico scontro tra i paladini della giustizia di Gotham e Metropolis, svanisce nel contesto di un film che si affida a diversi passaggi affrettati, che a differenza di Batman e Superman che sono ben delineati, Wonder Woman e Lex Luthor sono relegati in un secondo piano troppo superficiale. La loro interpretazione, sembra il tentativo della DC Comics, di recuperare in un colpo solo, la corsa intrapresa dall’universo Marvel.
Uscendo dalla sala cinematografica comprendiamo subito che la “darkness” è la vera protagonista di questo film, che lo rende profondo, tormentato e introspettivo. Tra i registi attuali, Snyder è uno dei pochissimi che riesce a coniugare la psicologia con gli effetti speciali; due ore e quaranta minuti che non pesano mai.
Ora non resta che l’attesa. A seguire, dopo “Batma v Superman; dawn of justice” è in procinto di sfondare le classifiche il nuovo ed ancora più atteso, forse, “Suicide squad” che sarà un ponte di collegamento tra l’attuale film di Snyder e la prevista nuova pellicola “Justice league”.
Sarà il momento del rilancio della DC comics o le nuove pellicole previste non daranno i risultati sperati? E’ tutto da vedere. La nuove nuove pellicole in lavorazione tra cui “Wonder woman” e “Justice League” dove oltre Wonder woman, verrano presentati Aquaman e Laterna verde, potrebbero essere il trampolino di lancio per il nuovo futuro DC.
Intanto gustatevi “Batman v Superman. Dawn of justice” e fatevi la vostra idea.