Bataclan, 13 novembre 2015. Esattamente due anni fa l’attentato terroristico all’ormai tristemente noto teatro sconvolgeva il cuore di Parigi.
130 morti e più di 400 feriti, vittime di un feroce commando armato e kamikaze, termini che abbiamo dovuto imparare a conoscere bene e con i quali, purtroppo, abbiamo imparato a fare i conti in particolare da quella data.
Più di 400 feriti, più di 400 persone molte delle quali non hanno ancora superato il trauma, molte delle quali, però, non vogliono dimenticare, ma reagire, ripartire proprio da quel tragico 13 novembre.
Cicatrici fisiche ma soprattutto invisibili, quelle che fanno più male, quelle dell’anima.
Ma come trasformare un simbolo di morte e dolore in qualcosa di bello e significativo?
Ce lo racconta in un ricco reportage il fotografo francese Joel Saget.
I tatuaggi-simbolo dei sopravvissuti al Bataclan
Laura, Alexandra, Manon, Ludmila, David, Fanny, Stephanie, Ruben, Sophie, Nahomy, David: uomini e donne sopravvissute al massacro che hanno deciso di reagire all’accaduto e rinascere attraverso dei tatuaggi-simbolo impressi sulla loro pelle.
Evidente il desiderio di sublimare la sofferenza e reagire con forza, quello che altre vittime dell’attentato purtroppo ancora oggi non riescono a fare, chiuse nel silenzio di un limbo da cui a volte sembra impossibile uscire.
Laura, 32 anni, si è fatta tatuare un corvo che morde la coda ad un serpente, a indicare il ciclo della vita e della morte, immagine nitida davanti ai suoi occhi da quel sanguinoso 13 novembre.
“Ho sempre l’impressione di camminare con dei morti sulle spalle dopo quella sera”, racconta Laura.
Sul braccio di Alexandra vi è invece il motto di Parigi: “Fluctuat nec mergitur” (Sbattuta dalle onde ma non affonda).
Il quadrifoglio verde con il numero 13 e la parola “Fuck” sono tatuati dietro l’orecchio di Ludmila, anche lei presente al concerto nel Bataclan durante l’attacco.
E ancora, un’araba fenice sul braccio di Stephanie in segno di rinascita, mentre per Sophie vi è la Calavera Catrina tatuato sulla sua coscia, icona del giorno dei morti in Messico.
Dove sono i colpevoli del massacro al Bataclan?
Secondo un recente sondaggio condotto in Francia, per quasi la totalità dei francesi (92%) la minaccia terroristica è piuttosto alta, nonostante le rassicurazioni del ministro dell’Interno alla testata Journal du Dimanche: “I nostri servizi sono meglio equipaggiati di allora per individuare le minacce. Cosa che fanno ogni settimana”.
Attualmente l’unica persona in cercare tra i responsabile del massacro al Bataclan è Salah Abdeslam, solo sopravvissuto del commando di terroristi.
Alcuni sospettati sono detenuti tra Francia, Belgio e Tunisia, secondo le ultime dichiarazioni del procuratore parigino François Moulin.
Molte, però restano ancora le zone d’ombra nell’inchiesta.
Annachiara Cagnazzo