La storia di Barry è quella di un ragazzo che ha cercato nel nostro Paese un futuro migliore e che ha commosso con la sua morte.
La storia di Abdoul Ghordoussy Barry inizia con il suo viaggio nel Mediterraneo e arriva a tutti noi nel peggiore degli epiloghi, ma soprattutto come grande esempio di coraggio e umanità. Dopo essere partito dalla Guinea, era arrivato due anni fa in Italia sperando di poter riscattare la sua vita, studiando nel nostro Paese. Contro ogni stereotipo Barry, infatti, frequentava il corso serale di Finanza e Marketing all’Istituto Alberti nel beneventano. Nel tempo passato presso il Cas di Torrecuso (BN), in cui risiedeva come richiedente asilo, e nelle aule scolastiche, il giovane ha toccato il cuore di chi lo ha conosciuto; sebbene possa sembrare la frase da dire in queste circostanze, questa per Barry è solo la verità.
La morte del ventunenne, avvenuta il ventiquattro gennaio per un collasso degli organi, ha messo in moto una raccolta fondi che dimostra, una volta in più, come la beneficenza non faccia distinzioni sociali e culturali: alcuni docenti del serale hanno creato una pagina Facebook , con cui è possibile fare una donazione per portare la salma di Barry in Guinea, obiettivo raggiungibile arrivando alla somma di 5000€.
“Barry ultimo viaggio verso casa” è un’iniziativa di grande umanità, che vuole accompagnare Barry in un cammino che ha iniziato da solo nel suo letto di ospedale. Oltre che darci speranza nei confronti del genere umano, la storia di questo giovane ragazzo della Guinea pone l’accento su una delle grandi difficoltà di chi lascia tutto per potersi garantire un futuro migliore: la solitudine dello straniero.
Barry è riuscito ad integrarsi e a trovare amici, che ora vogliono farlo tornare in Africa e vogliono dare alla sua famiglia la consapevolezza che l’Italia per Abduol è stata una casa, come dimostrano i messaggi di affetto e di cordoglio di chi lo ha conosciuto.
Letizia Cardillo