Abbiamo scritto più volte a proposito dei rischi corsi dalle barriere coralline per via del cambiamento climatico, ad esempio del fenomeno del bleaching nella grande barriera, ora arriva notizia dal Laboratorio Bigelow per le scienze oceaniche che mentre le barriere coralline tropicali, cioè nelle acque equatoriali, deperiscono quelle subtropicali stanno guadagnando, in poche parole è come se le barriere coralline fossero in migrazione per allontanarsi dall’equatore. Il team guidato dalla ricercatrice anziana Nichole Price che è anche autore principale della ricerca pubblicata su Marine Ecology Progress Series ha scoperto che negli ultimi 40 anni mentre la formazione di giovani coralli nelle barriere coralline tropicali è diminuita dell’85% quella nelle barriere subtropicali è raddoppiata. Le acque subtropicali diventate più calde sono diventate i nuovi tropici, hanno cioè le condizioni di temperatura perfette per far prosperare le larve dei coralli ma non abbiamo idea se l’ambiente sarà in grado di mantenere la molteplicità di specie viventi che costituiscono la straordinaria biodiversità delle barriere coralline tropicali.
C’è ancora molto da sapere sulla natura di queste nuove barriere che si vanno formando in zone subtropicali, ad esempio sappiamo che non tutte le specie di corallo hanno larve con abbastanza autonomia da affrontare la migrazione (dipende dalla riserva di grasso), la composizione delle nuove barriere è ancora in gran parte sconosciuta perché raccogliere campioni è molto costoso.
I ricercatori hanno verificato che lo spostamento sta avvenendo in maniera speculare a nord e a sud dell’equatore ma gli interrogativi a cui rispondere sono tanti, per esempio: le barriere coralline sono sistemi fortemente interconnessi, in quelle tropicali c’è una specie di alga, l’alga corallina che fornisce difesa alle fragili larve dei coralli, domande: 1) l’alga corallina o altri organismi che possono svolgere lo stesso compito si stanno trasferendo nelle nuove aree? 2) i giovani coralli sono in grado farne a meno?
Nello studio i ricercatori fanno previsioni su dove compariranno le nuove barriere coralline che potrebbero essere un’attrazione turistica e un rifugio per la fauna minacciata dal cambiamento climatico, ma finché non le comprenderanno un po’ meglio in termini dell’equilibro fra le specie che le popolano non possono prevedere se saranno destinate a sopravvivere nel lungo periodo.
Roberto Todini