Barbie di Frida Kahlo: in Messico vietata la vendita

Barbie Frida Kahlo

La famiglia dell’artista messicana Frida Kahlo aveva denunciato la Mattel per appropriazione indebita di immagine. Aveva usato infatti le sembianze della pittrice per una nuova barbie, ma la mossa della celebre azienda di giocattoli non è stata apprezzata.




Com’è nata la Barbie ispirata a Frida Kahlo

La Mattel non si sarebbe mai immaginata di subire una denuncia per avere omaggiato un’artista. L’industria di giocattoli aveva pensato di lanciare, il giorno della festa della donna, una nuova linea di Barbie. Queste sono state inserite nella collezione “Inspiring Women” nata per rappresentare la bellezza a 360 gradi. Le Barbie, infatti, sono da sempre l’immagine dell’apparire e non dell’essere.

Con questa collezione, l’intento della Mattel era quello di mostrare donne che avevano sempre lottato contro gli stereotipi. Lisa McKnight, vicepresidente di barbie, aveva infatti dichiarato:

Abbiamo voluto offrire la più vasta e rappresentativa linea di modelli positivi, perché sappiamo che non si può diventare ciò che non si vede

Erano ben 17 i modelli femminili ai quali l’azienda si era ispirata provenienti dal mondo della scienza e dell’arte. E, proprio tra queste ultime c’era Frida Kahlo.




La denuncia

A denunciare la Mattel è stata la famiglia di Frida Kahlo, in particolare la pronipote Mara De Anda Romeo. Secondo la donna, infatti, l’azienda non possedeva i diritti per utilizzare l’immagine.

In realtà la Mattel aveva siglato un accordo con la Frida Kahlo Corporation, la fondazione dedicata all’artista e gestita da un’altra nipote. Ma La Romeo non c’è stata dichiarando che nessuno dei parenti era stato avvisato.

Il 20 aprile scorso il giudice ha preso la decisione di bloccare le vendite della bambola in territorio messicano.

Le ragioni della denuncia: Frida Kahlo non può essere una barbie

Ma le vere ragioni della denuncia sono forse altre? Forse sì perché, in realtà, lo styling della barbie non rappresenta quello dell’artista messicana. L’aspetto della bambola, infatti, differisce da quello di Frida Kahlo, dai vestiti all’acconciatura. Ma, più di tutti, è stato un particolare a offendere la famiglia e i fan della donna: le sopracciglia.

La Mattel aveva ingentilito le sopracciglia di Frida Kahlo, che invece erano folte e unite. Ma non solo, per la donna erano un vero e proprio marchio di fabbrica:

Mi sarebbe piaciuto che la bambola avesse tratti più simili a quelli di Frida, non questa bambola dagli occhi chiari. Dovrebbe essere una bambola che rappresenta tutto ciò che ha rappresentato mia zia, la sua forza

Queste sono state le parole della pronipote che, dopo aver visto la bambola, ha denunciato la Mattel.




La denuncia sembra quindi partire non tanto dai diritti d’immagine quanto per i canoni estetici scelti. Il modo di ribellarsi alla bellezza imposta dalla società di Frida, infatti, sembra così venire a mancare fino a perdere di significato.

La Mattel ha reso Frida Kahlo poco messicana, troppo curata, troppo magra e poco vera. Forse, per una volta, la bellezza ha perso.

Elena Carletti

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