Banksy vs King Robbo: la guerra sui muri di Londra

Bansky vs King Robbo: la guerra sui muri di Londra

Bansky vs King Robbo: la guerra sui muri di Londra

Nel 2009 iniziò una guerra sui muri Londra, per decidere nella sfida Banksy vs King Robbo, chi avrebbe indossato la corona di re indiscusso della street art.

La faida tra i due artisti inizia ufficialmente quando Banksy copre parte di un pezzo storico della storia della street art firmato King Robbo. Il graffito in questione era stato effettuato dall’artista nel 1985,  quando questi aveva solamente 15 anni, nei pressi del Regent’s Canal proprio sotto una stazione di polizia. Attraverso la realizzazione di quest’opera, King Robbo si era guadagnato il primato nella scena londinese e anche un accanito gruppo di sostenitori che presto avrebbero formato il Team Robbo.

L’inizio delle tensioni

Il 2009 segna il punto di rottura. Banksy copre il “Robbo Incorporate”. Con il suo tipico stile stencil,  rappresenta un imbianchino che copre parte dell’opera preesistente. Tuttavia già nel 1999 al loro primo incontro, era finita in lite. Secondo la versione di King Robbo infatti:



“Eravamo in un posto chiamato Dragon Bar in Old Street. Sono stato presentato a un paio di ragazzi che hanno reagito tipo: “Whoa che bello conoscerti!”. Quando sono stato presentato a Banksy gli ho detto “Oh si, ho sentito parlare di te amico, come te la passi?” E lui mi ha risposto “Bene, io non ho mai sentito parlare di te”. Mi ha liquidato come come un nessuno, come se fossi niente. Così gli ho tirato uno schiaffo dicendogli: “Non hai mai sentito parlare di me? Bene da ora non ti dimenticherai mai di me vero?” Raccolse i suoi occhiali e corse via.”

La risposta all’affronto di Banksy non tarda ad arrivare. Robbo  modifica lo stencil in modo che l’imbianchino sembri scrivere “King Robbo”. Banksy adotta la stessa tattica e la scritta diventa “Fucking Robbo”. La sfida si fa sanguinosa. Sul muro conteso appaiono una tela nera e una lapide con scritto: “RIP BANKSY’S CAREER” (la carriera di Banksy riposi in pace). 

Dopo poco si ridipinge la parete di nero. Bisogna aspettare il gennaio del 2011 per una nuova risposta di Banksy, ora artista di successo conosciuto in tutto il mondo. Ritorna sul Regent’s Canal per rappresentare sullo sfondo nero una confortevole scenetta domestica con tanto di poltrona e caminetto acceso, lanciando un messaggio chiaro: mettiti comodo è ora della pensione.

Il tragico epilogo

Robbo non replicherà mai. Il 2 aprile dello stesso anno, a causa di una caduta accidentale per le scale della propria abitazione, subisce un grave trauma cranico. A soli cinque giorni dall’apertura della sua mostra personale va in coma.

 Tre mesi dopo il tragico evento, Channel 4 trasmette la storia di questa lotta nel documentario “Graffiti Wars”. Allo stesso tempo sul terreno di guerra,  il Team Robbo modifica nuovamente il muro. Si ricostruisce la scritta originale in bianco e nero. Dopo poco Banksy interviene per un ultima volta sul graffito, applicando sotto la scritta uno stencil raffiguravate una lattina spray e una fiammella. Un chiaro simbolo di speranza e buon augurio, da lui definita come “un tributo”.

Il 21 luglio 2014 King Robbo muore a causa di complicazioni respiratorie. Banksy gli dedicherà un omaggio speciale nella mostra Dismaland del 2015, riconoscendo finalmente la grandezza del suo collega.

Anna Barale

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