L’emergenza sanitaria nel nostro paese ha avuto effetti catastrofici anche in ambito calcistico. Al di là delle problematiche economiche legate alla chiusura degli stadi, il Covid ha messo in serie difficoltà le categorie più fragili del mondo del calcio. Basti pensare allo staff degli impianti sportivi, ai magazzinieri, all’equipe medica di ogni squadra e ai dipendenti degli store ufficiali. Per far fronte a queste difficoltà, la Juventus ha recentemente attivato la Banca Ferie Solidali.
Cos’è la Banca Ferie Solidali?
Si tratta di una soluzione innovativa studiata per garantire la completa retribuzione degli stipendi a tutti i dipendenti senza ricorrere alla cassa integrazione. Per far ciò, i dirigenti bianconeri hanno devoluto una considerevole fetta delle loro ferie residue agli impiegati degli Juventus Store di Torino e Milano. I due punti vendita, chiusi in seguito alle nuove restrizioni territoriali, non avrebbero potuto infatti garantire in altro modo gli stipendi del proprio personale. La scelta della dirigenza di evitare gli ammortizzatori sociali tradizionali è stata incredibilmente generosa. Ricorrendo alla cassa integrazione infatti, i lavoratori sarebbero stati maggiormente penalizzati per questioni di reddito.
Alcuni casi simili
Nel pieno del primo tragico lockdown, molte società sportive europee avevano chiesto ai propri giocatori di ridursi gli stipendi per aiutare dipendenti e staff. La risposta a questo appello non mancò di certo e tanti lavoratori delle categorie più fragili ricevettero sostegno economico. Purtroppo, però, non tutti i calciatori accettarono questa riduzione. E’ il caso di Toni Kroos, centrocampista del Real Madrid dallo stipendio pari a 11,5 milioni di euro netti a stagione. Alla richiesta, da parte dei Blancos, di abbassare il proprio monte ingaggi, il tedesco si è prontamente tirato indietro. Durante un’intervista al programma televisivo SWR Sport, Kroos ha giustificato la sua presa di posizione.
La riduzione dell’ingaggio è come fare una donazione inutile o un regalo al club […]
Sarebbe meglio ricevere lo stipendio intero e con quello ognuno può aiutare gli altri come preferisce facendo beneficenza. Ci sono tante situazioni nelle quali è necessario dare una mano, a tutti viene chiesto di aiutare dove serve, ma ognuno deve poterlo fare come preferisce.
Un altra iniziativa simile è il Fondo di Solidarietà istituito da AIC (Associazione Italiana Calciatori) e AIA (Associazione Italiana Allenatori) a sostegno di calciatori e allenatori del settore dilettantistico. La finalità di questo fondo è quella di devolvere un terzo degli importi maturati delle serie maggiori dal 1 marzo al 30 giugno 2020 ai tesserati di una squadra di L.N.D. iscritta ad un campionato nazionale. Anche la Germania si è dimostrata solidale quanto l’Italia, con i quattro club più importanti (Bayern Monaco, RB Lipsia, Borussia Dortmund e Bayern Leverkusen) che hanno donato circa 20 milioni di euro di diritti televisivi alle società più piccole. Sono questi gesti che dimostrano che il calcio è molto più di un semplice sport.
Alessandro Gargiulo