I bambini venezuelani sono le vittime principali di uno Stato fallito dove regna la violenza, gli ospedali sono sovraffollati, scarseggiano i beni di prima necessità e vengono violati sistematicamente i diritti umani fondamentali.
Ad oggi il Venezuela è una terra di nessuno dove la fanno da padrone i criminali e le forze armate. I cittadini non possono contare su nessuno che li protegga. Chi dovrebbe assolvere questo compito, infatti, è il primo ad abusare del suo potere ai danni dei più deboli. La crisi economica, sociale e umanitaria ha fatto sì che i bambini venezuelani siano esposti a molteplici rischi. In primo luogo, quelli relativi a un’alimentazione insufficiente e sbilanciata.
Malnutrizione infantile
A causa dell’iperinflazione e della svalutazione della moneta locale, le famiglie hanno difficoltà a coprire il fabbisogno alimentare mensile. Con gravi conseguenze sullo sviluppo fisico e intellettivo dei più piccoli. Non ci sono cifre ufficiali perché il Governo bolivariano non pubblica i dati dal 2013. Ma le ONG e le associazioni locali hanno sopperito a questa mancanza di informazioni.
Secondo il CECODAP , Centro Communitario di Apprendimento, nel 2017 sono morti 205 bambini per malnutrizione e altri 49 sono rimasti intossicati dopo aver ingerito alimenti recuperati dalla spazzatura. In condizioni di estrema indigenza, infatti, molti minori senzatetto si vedono costretti a frugare tra i rifiuti in cerca di cibo. Ma questi alimenti contaminati sono un rischio per la salute (soprattutto dei bambini).
L’indagine della Caritas
Tra aprile e luglio dello scorso anno, l’organizzazione cattolica Caritas ha condotto uno studio su un campione di oltre 2.000 bambini venezuelani entro i 5 anni dal quale è emerso che il 65% di questi presentava sintomi di malnutrizione. Inoltre, sono state esaminate anche diverse donne incinte provenienti da 7 stati diversi (Capital, Miranda, Vargas, Zulia, Carabobo, Lara, Sucre). Delle quali il 48% soffriva già di malnutrizione acuta moderata o severa. Gli esperti ritengono che l’insufficiente alimentazione della madre è la ragione per cui spesso i bambini presentano delle carenze nutrizionali importanti già alla nascita e rischiano di morire in culla.
Nell’ultimo anno la situazione è peggiorata ulteriormente. In un’intervista alla testata spagnola La Vanguardia, il Dr. Huniades Urbina, Presidente della Società Venezuelana di Puericultura e Pediatria, ha dichiarato che “il 78% dei minori venezuelani è a rischio malnutrizione”.
L’Assemblea Nazionale sostiene che siano oltre 3 milioni i bambini venezuelani malnutriti.
Anche l’Unicef ha denunciato l’incremento dei casi di malnutrizione infantile in Venezuela e per questo motivo ha lanciato un’iniziativa di solidarietà internazionale in favore dei bambini venezuelani.
Abbandono e lutto migratorio
La crisi economica ha provocato la dolorosa separazione di migliaia di famiglie. In un’intervista alla radio ‘Fé y Alegria‘ realizzata a luglio, Carlos Trapani, Coordinatore del CECODAP, ha dichiarato che, in base ai dati raccolti dall’organizzazione, “più di 800.000 bambini hanno visto partire o uno o entrambi i genitori restando a carico di terzi”. Non potendo più provvedere al sostentamento dei figli a causa della crisi economica, gli adulti scelgono di migrare in Perù, in Colombia o in altri paesi limitrofi in cerca di un lavoro che gli permetta di mandare soldi a casa. Un sacrificio fatto unicamente per il benessere e il futuro dei propri figli.
Ma i bambini soffrono molto per la nostalgia della mamma o del papà e ciò influisce negativamente sul loro rendimento scolastico e sulla loro salute. I minori iniziano ad avere attacchi di ansia, sono demotivati e faticano a concentrarsi. Gli esperti lo chiamano lutto migratorio.
Espatriare è difficile per gli adulti, ma lo è ancora di più per i bambini a causa dei ritardi e dell’inefficienza della burocrazia amministrativa che compromettono il rispetto diritto all’identità. Avere un documento che attesti chi siamo, infatti, è un diritto fondamentale di ogni persona. Ma in Venezuela la procedura per ottenere il rilascio del passaporto è lunga e molto costosa e per questo le madri rinunciano a portare con sè i figli e partono da sole.
Molti bambini vengono lasciati per strada, alla stazione o negli orfanotrofi. Questo gesto così innaturale per una madre è la conseguenza del dramma delle donne disoccupate e sole che, non potendogli dargli da mangiare, decidono di abbandonare i figli nella speranza che qualcuno li trovi e si prenda cura di loro. Altri minori rimangono ancora rimangono orfani a causa dell’alto tasso di violenza e criminalità.
Violenza di Stato sui bambini venezuelani
Nei primi 6 mesi del 2019, solo nella città metropolitana di Caracas, 501 persone sono state assassinate e 442 bambini e adolescenti sono rimasti orfani. Di questi omicidi, la maggior parte è da imputare alla violenza di Stato. Infatti, 233 omicidi sono stati commessi da membri delle forze dell’ordine, 165 erano esecuzioni extragiudiziali e altri 37 individui sono stati uccisi per resistenza a pubblico ufficiale.
Ma non solo i genitori sono vittima della violenza di Stato. Secondo il CECODAP, nel 2017 1.337 minori sono stati uccisi in modo violento. Di questi, 108 sono morti per “resistenza all’autorità”.
Nel 2018 invece sono state 287 le morti violente di bambini e adolescenti per “resistenza all’autorità”. Tra questi anche 46 ragazzini tra i 5 e i 9 anni. E qui verrebbe da chiedersi cosa si intende esattamente per resistenza all’autorità e come può un ragazzino disarmato essere considerato una minaccia.
I minori venezuelani sono sempre più soli, indifesi e malnutriti. Abbandonati e traditi da chi avrebbe dovuto proteggerli e invece gli ha rubato il futuro, e a volte anche la vita.
Betty mammucari